Dopo lo straordinario successo di pubblico ottenuto nel 1980 con Il Bisbetico Domato, il sodalizio artistico tra Adriano Celentano e il duo di registi Castellano e Pipolo continuò l’anno seguente con Innamorato Pazzo, altra commedia romantica perfettamente in linea con le doti comiche e le caratteristiche del Molleggiato. Ad affiancarlo, come nel precedente film, la bellissima Ornella Muti, qui nei panni di Cristina, una Principessa un po’ ingenuotta, figlia del re Gustavo di Saint Tulipe, a Roma in missione diplomatica. Il re è venuto nella Capitale a chiedere un grosso prestito per risanare le finanze del suo piccolo Stato, ma la principessa si annoia e, un giorno, sfugge ai controlli e si ritrova su un autobus guidato dal folle e affascinante Barnaba Cecchini. Non appena Barnaba mette gli occhi su Cristina, scocca la scintilla dell’amore. L’autista, innamorato pazzo, le fa vedere i posti più belli di Roma, divertendola con il suo umorismo e le sue pazzie.

Nel frattempo, una volta resosi conto che la principessa Cristina è sparita, il padre Gustavo sguinzaglia agenti e poliziotti privati per ritrovarla cercando di non far trapelare la notizia della sua assenza per evitare scandali. Sarà la stessa Cristina a decidere di tornare volontariamente a casa dopo la bravata lasciando Barnaba nella disperazione. Il tranviere cerca in tutti i modi di ritrovare la ragazza, le dedica una serenata accompagnato da tutti i colleghi e riesce anche a farsi invitare ad un pranzo di stato dove passa per esperto di politica e finanza grazie alla parlantina sciolta. L’uomo riesce così a conquistare la principessa e i suoi genitori, anche grazie all’affetto di tutta la città.

La scena della “terza mano” inventata da Celentano

Come raccontato dal regista Pipolo in un’intervista nei contenuti speciali del DVD, Celentano “si è attenuto molto al copione” e non improvvisò molto sul set, salvo eccezione per una scena, ideata quasi completamente da lui: quella della terza mano con cui finge di strangolarsi nel Foro Romano

Quella è stata inventata sul set, l’ha praticamente inventata lui. Adriano è molto divertente perché è un attore che di solito calcola tutto, studia tutto a tavolino, invece lì si è lasciato andare. Anche se sembra un estroverso, in realtà è un gran pignolo, soprattutto nei film girati da lui. 

Celentano vero autista di autobus

-Lei è della linea di Smith? – No! Io sono della linea del 29!
Protagonista, a modo suo, del film, è anche il celebre autobus dell’ATAC guidato a Barnaba con il quale ‘scarrozza’ per la prima volta Cristina in giro per Roma. Per immedesimarsi nella parte, Celentano volle imparare a guidare il mezzo. Racconta sempre Pipoplo:

È venuto un conducente di autobus che gli ha insegnato a guidare. Anche la scena in cui scende la scalinata, non c’è controfigura, l’ha voluto portare lui. 

Quando abbiamo girato a Fontana di Trevi, c’era un grandissimo caos, era pieno di gente. Il direttore di produzione, Luciano Luna, girava con un cartello tra i passanti e bisbigliava: “Passeggiate disinvolti!”. Peccato che la maggior parte erano giapponesi!

 

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