Intervistati da “Tv sorrisi e canzoni”, i Jalisse raccontano di essere nuovamente pronti a presentarsi al prossimo Sanremo e di non aver mai perso le speranze di ritornarci:

“La pentola è sul fuoco e piano piano buttiamo dentro gli ingredienti. Raccontiamo il nostro cammino di persone tra le persone, che però vedono le cose della vita con occhi da artisti, che ascoltano prima di parlare”.

I due raccontano, poi, il loro Sanremo e di come Mike Bongiorno sbagliò la pronuncia del loro nome:

“La pronuncia migliore che abbiamo mai sentito fu quella di Mike Bongiorno alle prove del Sanremo 1997. Gialais ci chiamò! Mi toccò correggerlo. Era stupito e si lamentò molto con gli autori che non l’avevano avvertito”.

Per quanto riguarda “Fiumi di parole”, i due ricordano come sia nata e di come volessero portare un’altra canzone inizialmente:

“Tutto è partito da un tappeto sonoro elettronico, gli ho sovrapposto una melodia e ho iniziato a cantarci sopra in inglese maccheronico per trovare i suoni giusti per la voce di Alessandra. Comunque avevamo scelto un’altra canzone per sanremo: Lorelai. L’abbiamo cambiata all’ultimo momento. Dopo la vittoria volevano deriderci, dividerci, annientarci, il fango è stato tanto, ma negli anni, con fatica siamo riusciti a trasformare questa negatività in qualcosa di positivo”.