Tito Le Duc, Neil Hansen e Mauro Bronchi , alias le Sorelle Bandiera, una delle rivelazioni del programma di Renzo Arbore, L’altra domenica. Entrarono perfino nella Hit Parade con la canzone «Fatti più in là».

La scoperta

Un italiano, un messicano e un australiano che si incontrarono (siamo nei fine ’70) in un locale notturno del quartiere Testaccio di Roma, “l’alibi“, dove “diventarono sorelle”. Un Trio scoperto poi da Renzo Arbore che li portò in tv su Raidue, in “L’altra Domenica”.

Lo scandaloso trio

I tre recitano en travesti, giocando sul tema dell’ambiguità, allora molto in voga (si pensi al boom di Amanda Lear), finendo così al centro di critiche in quanto per la prima volta appaiono sul piccolo schermo delle drag queen. La popolarità della trasmissione televisiva decreta anche il successo del trio, che inizia a esibirsi in molti locali della Penisola, arrivando a prodursi in anche 300 spettacoli l’anno e tantissime apparizioni in tv.

“Il nostro scopo era quello di intrattenere le persone, senza diffondere alcun tipo di messaggio politico. Ci fu però qualche controversia con la Chiesa quando partecipammo al film di Arbore “Il Pap’occhio”. Racconta Neil Hansen, l’ultima Sorella Bandiera rimasta.

Alla fine degli anni ’80, a causa di alcuni problemi di salute, Leduc è sostituito da Franco Caracciolo, ed è questa la formazione che nel 1990 si esibisce nella rassegna Riso in Italy, che si tiene al Teatro Spazio Zero di Roma, ballando ogni sera (e, a volte, mimando il playback) le canzoni eseguite dal gruppo dei Powerillusi.

La fine

L’ultima apparizione televisiva del trio originale al completo risale al 1991, quando partecipa al programma televisivo condotto da Mara Venier E compagnia bella, su Rai 2, in occasione di una rimpatriata del cast storico de L’altra domenica.



Dopo un’assenza televisiva di più di 20 anni e dopo la morte di LeDuc (nel 1998) e di Caracciolo (1992), Bronchi e Hansen (che abbandonò il trio) ritornano occasionalmente in televisione negli anni duemila in trasmissioni di revival per ricordare la loro storia.

Racconta sempre Hansen:

Il primo a lasciarci fu Tito: quando venne a mancare io e Mauro diventammo molto amici. Quando anche lui mancò, fu per me un enorme shock. Verremo ricordati per aver portato un po’ di gioia in un periodo difficile. Ai tempi vivevo vicino alla via dove trovarono il corpo di Aldo Moro.