Il film successivo a Cliffhanger (1992) e Demolition Man (1993) per Sylvester Stallone fu Lo Specialista, action thriller che lo vede protagonista insieme a Sharon Stone e James Woods. Il film, prodotto dalla Warner Bros. Pictures, è stato distribuito nelle sale statunitensi a partire dal 7 ottobre 1994.

Trama

Gli agenti della CIA Ray Quick (Sylvester Stallone) e Ned Trent (James Woods) hanno combattuto fianco a fianco in molte missioni. Nel 1984, in Sud America, dopo aver posizionato dell’esplosivo su un ponte per far esplodere l’auto di uno spacciatore, i due agenti hanno un furioso scontro. Ray non vuole portare a termine il piano poiché hanno scoperto che sulla macchina è presenta anche una ragazza. Tuttavia Ned, deciso a compiere la sua missione, fa saltare il ponte provocando la morte anche della giovane innocente. Ray denuncia l’accaduto alla CIA che caccia immediatamente Trent. Dieci anni dopo, Ray ha lasciato la CIA e lavora come sicario privato, mentre Ned lavora per il boss mafioso di Miami Joe Leon (Rod Steiger). Un giorno, Ray viene contattato dalla bellissima May Munro (Sharon Stone) che vuole vendicare la morte dei suoi genitori, uccisi dagli uomini di Leon quando lei era solo una bambina.

La scena della doccia

Nel film i personaggi di Ray (Stallone) e May (Stone) sono protagonisti di un’intensa scena d’amore in doccia, dove entrambi appaiono nudi sullo schermo. A tal proposito, in un’intervista del 2006, Stallone ha raccontato le difficoltà a cui sono andati incontro per girarla, spiegando come l’alcol fu di grande aiuto. 

“Che si sappia: non volevo fare questa scena perché Sharon non era molto collaborativa. Arriviamo sul set e lei decide di non togliersi l’accappatoio. Allora il regista fa uscire tutti tranne qualche membro della troupe, ma lei continua a non volersi spogliare. Le promisi che non mi sarei preso alcuna libertà, facendole capire che non c’erano problemi, ma lei continuava a dire: “Sono solo stufa della nudità”. Le ho chiesto se poteva stancarsi di farlo nel film di qualcun altro. Comunque, lei proprio non ne voleva sapere, così scesi nella mia roulotte, presi una bottiglia di vodka Black Death che mi era stata regalata da Michael Douglas e dopo una mezza dozzina di bicchieri eravamo bagnati e selvaggi”.