In un’intervista rilasciata a “Corriere.it”, Lucrezia Lante Della Rovere ha ricordato la madre Marina Ripa di Meana, scomparsa il 5 gennaio 2018. Si sofferma principalmente su una manifestazione che la madre fece contro l’utilizzo delle pellicce: la invitò senza palesare le sue intenzioni:

“Ero molto giovane e non amavo la mondanità, ma quella volta mi convinse ad andare alla prima alla Scala di Milano: l’evento più mondano che possa esistere. E per convincermi mi regalò addirittura un vestito favoloso che era bordato di visone bianco: sembravo Audrey Hepburn. Ma non sapevo cosa aveva architettato. Io, ignara, in pelliccia dentro al teatro, lei fuori nella piazza davanti alla Scala mentre, a seno nudo in pieno gennaio, faceva una manifestazione animalista contro l’uso delle pellicce bruciandole. Venni travolta da un turbine di paparazzi, perché era clamoroso che la madre usasse la figlia per una denuncia sociale. Luca Barbareschi, che mi accompagnava, sembrava il mio bodyguard”.

Nonostante non abbia rivolto parola a sua madre per un anno dopo questo episodio, Lucrezia Lante della Rovere ricorda la Ripa di Meana con il sorriso:

“Mamma era fatta così, perennemente sopra le righe, la sua esistenza un’altalena di eventi. Quando aveva un’idea non guardava in faccia a nessuno, passava sul cadavere di chiunque e se io mi arrabbiavo, ribatteva che non avevo ironia, esclamava: ‘e fatti una risata!’ Quando si è ammalata ha sempre spronato gli altri a non vergognarsi, a superare i pudori, i pregiudizi, a parlare del problema e non sentirsi malati nella vita“.

Lucrezia sente di somigliare profondamente a sua madre che le manca ogni giorno di più:

“Per fortuna ho ereditato da lei dei cromosomi veramente tosti, direi maschili. Era una madre forte, anche severa e bacchettona”.