In pochi la conoscevano prima che suo padre, Luke Perry,morisse lasciando una grande tristezza in tutti, quella degli anni ’90 cresciuta con Beverly Hills. Lei negli anni ’90 non era nemmeno nata: Sophie, figlia di Luke, ha 18 anni e dopo la morte del padre ha dovuto fare i conti con gli haters e con la faccia brutta di Internet.





Lo ha raccontato in un post su Instagram, con un selfie: già un paio di giorni fa aveva postato un’altra foto con papà Luke, il celebre Dylan McKay della fortunata serie tv, in cui ringraziava tutti per l’affetto ricevuto. 

«Da quando mio padre è morto ho ricevuto molta attenzione online, per la maggior parte positiva, ma le persone non sono tutte belle – ha scritto nel post – Sono stata criticata per il mio linguaggio, per il mio guardaroba, è stato un processo al lutto».







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Since my dad died I have received a lot of attention online. And most of it has been positive but of course, some people just can’t be nice. And I’m here to say that I did not ask for this attention, I did not ask to be thrown into some virtual spotlight, and while I don’t mean to offend anybody, I’m also not going to cater to any one else’s needs and beliefs. I’m 18. I swear like a sailor and sometimes I dress like a hooker. And I support causes and you may not. And most importantly. I am going to laugh and smile and live my normal life. YES I am hurt and sad and crying and beside myself with what happened to my dad. It’s the worst thing to ever happen in my life. And I am torn the fuck up over it. But I’m not going to sit in my room and cry day in and day out until the internet has deemed it appropriate for me to do otherwise. And if you knew my dad you would know he wouldnt want me to. So you shouldn’t either. So to those of you shaming me for my language and my wardrobe and most disgustingly, my grieving process, do us both the favor and just unfollow. It’s a waste of both of your time.

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«Sono qui per dire – continua – che non ho chiesto io questa attenzione, non ho chiesto di essere messa sotto questi riflettori virtuali. Ho 18 anni e ho il diritto di vestirmi come una squillo o di imprecare come un marinaio. Continuerò a ridere e sorridere e vivere normalmente la mia vita: sì, sono triste e addolorata per ciò che è successo a mio padre, è la cosa peggiore che mi sia mai capitata. Ma non mi siederò in una stanza a piangere solo perché lo vuole internet: e se aveste davvero conosciuto mio padre sapreste che non lo vorrebbe nemmeno lui».