«Maledetto il giorno che t’ho incontrato» è un film del 1992 con Carlo Verdone e Margherita Buy. Diretto dallo stesso attore romano la pellicola ricevette numerosi premi tra cui cinque David, nelle categorie Miglior sceneggiatura (a Carlo Verdone e Francesca Marciano), Miglior attore protagonista (a Carlo Verdone), Migliore attrice non protagonista (a Elisabetta Pozzi), Miglior fotografia (a Danilo Desideri) e Miglior Montaggio (ad Antonio Siciliano).

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TRAMA E TRAILER

Bernardo, giornalista romano che vive e lavora a Milano, frequenta un analista perché, dopo essere stato lasciato dalla sua compagna Adriana, soffre di depressione e ipocondria. Contemporaneamente si appresta a terminare una biografia su Jimi Hendrix con la promessa di rivelazioni sulla reale natura della sua scomparsa. Durante le sue sedute conosce Camilla, attrice complessata e da tempo innamorata dell’analista, che, al pari di Bernardo, fa largo uso di antidepressivi ed ansiolitici. Tra loro nasce una profonda amicizia, che si trasformerà in amore quando i due, dopo un litigio, si ritroveranno casualmente in Inghilterra, dove lui si reca in cerca di notizie per la biografia di Hendrix e lei è in tournée per uno spettacolo teatrale.

IL CARTELLO MALEDETTO

Durante le riprese in Cornovaglia Verdone si è scattato una foto vicino accanto ad un cartello (che, in gaelico, riportava la scritta «Incrocio delle streghe»), considerato «maledetto» dagli abitanti locali. Lo ha fatto per lanciare una sfida alla troupe inglese superstiziosa: «Vi dimostrerò che porta bene! Scommettiamo?», ha ricordato il regista nel post su Facebook qui sotto. Il film fu un successo alla fine

Questa foto fu scattata in Cornovaglia durante le riprese di “Maledetto il Giorno che t’ho incontrato”, ed ha una storia…

Pubblicato da Carlo Verdone su Lunedì 10 ottobre 2016

COME SI SONO CONOSCIUTI I DUE ATTORI?

Margherita Buy in occasione del compleanno di Carlo Verdone su Repubblica ha raccontato della prima volta in cui ha conosciuto l’attore e regista romano: ecco un estratto dell’intervista

“Ricordo che venne a teatro a vedere La stazione che facevo con Sergio Rubini. Dopo lo spettacolo lo invitai a cena a casa… io che non sapevo fare niente in cucina. Quindi la prima volta che abbiamo scambiato qualche parola è stato un invito a cena piuttosto sgarrupato. C’era anche Sergio che con lui poi ha fatto Attenti al lupo”.

Parlaste già di lavorare insieme?
“Sì, mi disse che voleva fare una commedia in cui ci fosse un personaggio femminile buffo per cui aveva bisogno di conoscermi, di frequentarmi un po’ per farsi venire delle idee. Poi che il film lo avrebbe scritto con una donna, la sceneggiatrice Francesca Marciano, che io già conoscevo. Fu una sorpresa. Intelligentemente Carlo per scrivere un personaggio femminile centrale per la storia decise di coinvolgere una donna oltre ai suoi soliti sceneggiatori. Così poi ci siamo visti tante volte noi tre, Carlo, Francesca e io… Ora capita sempre, ma allora era rarissimo. Sia che si collaborasse a costruire il personaggio e sia che lo si facesse con una sceneggiatrice”.

Era ‘Maledetto il giorno che ti ho incontrato’?
“Sì quello è stato il nostro primo film, ci siamo molto divertiti. Intanto non era un film romano. La prima parte è girata a Milano quindi sempre un po’ stranieri… Poi il film ci ha portato in Inghilterra, non solo a Londra ma in Cornovaglia, una terra misteriosa e un po’ magica. Trasportare la storia in un posto diverso è stato bello, si sono create suggestioni diverse, anche visivamente. Ci siamo divertiti, certo, ma è stato bello anche immergersi in un clima diverso, quella è stata la fortuna del film”.