Ospite a “Storie Italiane”, Marina La Rosa ha raccontato il rapporto difficile con il padre, con il quale poi ha recuperato i legami crescendo: 

“Non ho il ricordo di lui in casa, ma l’ho frequentato da adolescente, lui è sparito perché non aveva un’abilità emotiva e non riusciva ad interagire con noi perché non lo sapeva fare. Dal mio punto di vista però, da bambina, era solo sparito, quindi mi sono sentita rifiutata e questo ovviamente ha influito nel mio modo di crescere, poi da grande ho capito e ho preso in mano la situazione. Ci siamo riavvicinati e ci siamo molto amati”.

Oltre all’infanzia difficile a causa del rapporto con il padre, racconta anche di un’adolescenza tormentata a causa di una relazione tossica, violenta. La prima volta che ne ha parlato lo ha fatto sui social:

“Sai cosa è successo dopo che ho scritto quel post? Che decine di persone mi hanno scritto ‘brava, lo hai fatto solo per andare in tv’. Invece io volevo farlo per aiutare delle ragazze. Si tratta di una storia passata, non fa più parte di me questo dolore, ma l’ho fatto perché tutti quelli che vivono una relazione violenta non l’accettino”.

Infine il pensiero va a Pietro Taricone, una persona a cui sia Eleonora che Marina erano molto legate. La Rosa lo ricorda come una persona sensibile e intelligente:

“Noi amavano perderci in discorsi assurdi e filosofici. Era imprigionato in un corpo palestrato, ma in realtà era una persona molto profonda e quando abbiamo fatto i provini lo psicologo gli disse che sarebbe stato uno di quelli che si sarebbe schiantato contro un muro. Era un appassionato della vita”.