Massimo Ghini sarebbe disposto a candidarsi come sindaco di Roma. L’attore romano, 65 anni, lancia la provocazione parlando con l’Adnkronos riguardo l’attuale situazione amministrativa della capitale, esponendo le sue preoccupazioni sull’operato dell’attuale sindaca Virginia Raggi. 

“Sono pronto a candidarmi a sindaco di Roma se serve. La mia è una provocazione che nasce dal seguente ragionamento: se non si tira fuori un candidato vero, un campione del sacrificio per questa città, un capitano o una capitana, che vada a stimolare quella che è l’anima migliore dei romani capaci di tirare fuori il meglio nel momento del pericolo e della difficoltà, allora mi candido, solo perché io ho il senso di responsabilità e del volontariato della politica e mi sembra che avremo bisogno di un sindaco nuovo. Questo traspare chiaramente”.

Ghini continua il discorso, sottolineando quanto sia importante che la città di Roma sia governata da una persona disposta al sacrificio di comprendere e coinvolgere i romani, puntando alle periferie. Aggiunge poi di avere lui stesso una sua passata esperienza nel campo dell’amministrazione che gli avrebbe dato un minimo di competenza:

“Non sono uno senza esperienza, sono stato segretario comunale, sono stato segretario del sindacato per 15 anni, sono stato nel Cda della Festa del Cinema, dell’Imaie. Tutte grandi responsabilità senza alcun tipo di lucro. E quando sento che qualcuno chiede alla sindaca di ricandidarsi, mi preoccupo. E che facciamo? Equilibri di potere? Non si tratta di rompere nessuna alleanza di governo, ma di tirare fuori per questa città qualcosa di forte, conoscendo i problemi che ci sono da tempo e anche per affrontare i problemi economici scatenati dalla pandemia. Una cosa disastrosa”.

“Se dovessi fare la campagna elettorale – conclude lasciando immaginare una certa concretezza nelle sue parole – non la farei mai elencando i problemi che ci sono a Roma, perché i romani li conoscono molto bene. Piuttosto la farei elencando delle proposte serie per risolverli. Siamo molto più seri noi che facciamo i giullari. Se io faccio un film, una commedia e c’è un attore o un’attrice che non funziona, si pensa a come sostituirli. In una squadra di calcio se c’è un calciatore che al 41esimo del primo tempo sta giocando male, l’allenatore lo chiama e lo fa rientrare in panchina.”