In un’intervista ad “AARP” (il magazine statunitense che si rivolge alle persone di mezz’età), Micheal J. Fox riflette sulla sua malattia, trent’anni dopo la diagnosi di Parkinson che gli ha cambiato la vita. L’attore, 60 anni, ha detto che le difficoltà con la memoria lo hanno costretto ad abbandonare la sua carriera da attore tuttavia è pronto ad affrontare qualsiasi cosa il futuro gli riserva:

“Quando non sono riuscito a recitare nel mondo in cui ero abituato ho trovato nuovi modi. Ma poi ho raggiunto il punto in cui a volte non potevo far affidamento sulla mia capacità di parlare il che voleva dire non recitare in modo tranquillo così l’anno scorso ho mollato.”

Nonostante le evidenti difficoltà Michael J. Fox è riuscito a continuare a recitare per molti anni:

“Ho continuato a recitare per quasi trent’anni dopo la mia diagnosi – ha detto nel corso dell’intervista. Dopo ‘Spin City’ mi sono preso una pausa poi ho fatto un paio di episodi di ‘Scrubs – Medici ai primi ferri’ ed e’ stato divertente. Ho interpretato il ruolo di un tipo con DOC (disturbo ossessivo-compulsivo) e mi sono reso conto che potevo usare il Parkinson per il ruolo”.

L’attore si dice comunque felice, sottolineando come la malattia lo abbia aiutato anche a considerare cose che prima non prendeva in considerazione:

“Nonostante questo mi ritengo una persona felice, non ho pensieri morbosi e non temo la morte. Affatto. Ricordo che mentre attraversavo un brutto periodo ebbi un’intuizione su mio suocero, che era morto e che durante la sua vita ha sempre abbracciato la gratitudine, l’accettazione e la fiducia. Ricordo di aver iniziato a fare caso a tutte le cose di cui ero grato e ricordo anche di aver capito che la gratitudine rende l’ottimismo sostenibile. E se pensi di non avere nulla di cui essere grato continua a cercare.”