Si è spento all’età di 80 anni, a causa di “una malattia legata al cancro”, David Warner, attore britannico conosciuto per la sua variegata carriera trascorsa tra cinema, televisione e teatro. 

La notizia è stata confermata dalla sua famiglia, che ha comunicato: “Negli ultimi 18 mesi ha affrontato la diagnosi con la grazia e la dignità che lo contraddistinguono… Mancherà moltissimo a noi, alla sua famiglia e ai suoi amici, e sarà ricordato come un uomo, un partner e un padre dal cuore gentile, generoso e compassionevole, la cui eredità di lavoro straordinario ha toccato la vita di molti nel corso degli anni. Abbiamo il cuore spezzato“.

Warner era noto come attore caratterista, spesso per personaggi ‘cattivi’, arguti e perversi: tra quelli più famosi, lo scellerato prete nel western psicologico La ballata di Cable Hogue (1970) di Sam Peckinpah (1970), all’abietto lord di Colpo da 500 milioni alla National Bank (1970), dal pervertito sessuale in Cane di paglia (1971), al figlio illegittimo di John Gielgud in Providence (1977), fino al killer (Jack lo squartatore) in L’uomo venuto dall’impossibile (1979). Da ricordare anche la sua partecipazione all’horror Il presagio (The Omen) (1976), a fianco di Gregory Peck e il fantascientifico Tron (1982).

Negli anni ’90 ha preso parte al cult estivo di Carlo Vanzina, Piccolo grande amore, nel ruolo del Re, papà di Barbara Snelleburg. Ha partecipato anche in Scream 2 e soprattutto in Titanic, dove interpreta il maggiordomo Spicer Lovejoy, personaggio per il quale viene ancora maggiormente ricordato. Nel 2001 lavora con Tim Burton in Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie mentre il suo ultimo ruolo è datato 2018 nel film Il ritorno di Mary Poppins.