Nek è stato ospite la scorsa domenica di Francesca Fialdini a “Da Noi a Ruota Libera” dove si è raccontato tra musica e tv. Il cantante e conduttore ha ricordato le difficoltà e le fatiche che tutti i cantanti si trovano a dover affrontare all’inizio:

Quando ho cominciato io, ho cominciato nelle piazze con il pubblico non pagante. Bisognava catalizzare l’attenzione. Il pubblico conosce tre modi per farti capire se apprezza. Se applaude, se fischia o se ne va. I fischi sono arrivati anche a me? Sì, certo, anche sputi in faccia. Si chiama gavetta. Lucio Dalla nel 1992 mi disse “Nek, per fare successo bisogna soffrire”. 

Protagonista dell’ultima edizione del Festival di Sanremo con l’amico e collega Renga, ha parlato così delle emozioni dell’Ariston Sanremo: “Il festival è sempre un’esperienza molto forte da vivere, a qualsiasi età: Francesco ha 40 anni di carriera, io 30, ma prima di scendere quella scala sembravamo due bambini alle prime armi con il palco. La musica poi è un collante e mette a posto tutto. Mai il cuore batteva forte”. 

Dopo aver ricevuto un videomessaggio da Renga, dice: “Con Francesco mi trovo davvero bene, abbiamo tante cose in comune: amiamo la famiglia, la casa. Ci vogliamo bene, non era scontato avere quest’alchimia”. 

 

Nek: “Mi lanciavano di tutto ai concerti in piazza: una sera, al Sud, un sasso mi sfiorò la testa”