Il film

Uno dei film d’animazione più belli degli anni ’90 (del 1993 per precisione), diretto da Henry Selick e ideato e prodotto da Tim Burton. Il film è realizzato in stop-motion, cioè usando dei pupazzi mossi a mano dagli animatori di fotogramma in fotogramma.

La trama

Jack è il re della città di Halloween che ogni anno organizza l’omonima festa. Dopo aver casualmente scoperto l’esistenza di un mondo parallelo, dedicato al Natale, decide di portare questa nuova festa, più allegra, ai suoi concittadini, con esiti del tutto imprevisti. Il personaggio di Jack Skeletron, nello specifico, è stato ispirato dalle storie del Dr. Seuss e prese forma come una sorta di Grinch al contrario: un mostro che non solo non odia il Natale, ma addirittura se ne innamora.

Renato Zero

Denny Elfman, autore delle musiche, è anche la voce di Jack Skellington nelle parti cantate. In Italia invece il doppiaggio, sia nel cantato che nel parlato, è stato affidato a Renato Zero che fece un lavoro eccezionale, che viene ricordato tutt’oggi come uno dei migliori adattamenti italiani in tema musical.

Tim Burton stesso è grande un fan di Renato Zero. Quando stava lavorando con Johnny Depp al film “La fabbrica di cioccolato” chiese all’attore di ispirarsi proprio a Zero per il suo Willy Wonka.

Quella conferenza stampa

I due li abbiamo visti insieme proprio durante la conferenza stampa di Nightmare Before Christmas, che potete vedere fra qualche riga. È difficile trovare riferimenti del cantante riguardo questo film d’animazione, quindi teniamoci stretti questo video. Nel filmato una giornalista massacra l’operazione di doppiaggio nei film di animazione, prendendo come pessimo esempio (per lei) il lavoro di Gino Paoli in La Bella e la Bestia, non credendo quindi in un buon lavoro di Renato Zero.

Risponde Tim Burton:
“Mi vanno benissimo le versioni doppiate, anche se non capisco l’Italiano ho percepito le stesse emozioni. Mi va benissimo.”

Aggiunge poi un grandissimo Renato Zero:

“Vi faccio notare che se fosse stato per voi, con questa mentalità, io sarei dovuto rimanere in una posizione di grande impedimento, insofferenza. Io sono stato Renato Zero a spese mie, tutto quello che mi offre Tim Burton oggi è molto grande per me. Sono il primo a non sopportare il doppiaggio, ma allora lei si impegni lei a parlare con il ministro dell’istruzione cercando di portare gli spettatori ad una mentalità e cultura per potere assimilare un film in originale.”

Chiude dicendo:
“Se mi consente, aggiungo che sento da parte lei una certa invidia nei mei confronti“.