In un’intervista rilasciata al settimanale “F”, Paola Barale anticipa l’uscita del suo libro “Non è poi la fine del mondo” e di come abbia voluto raccontare un argomento ancora tabù come la menopausa, arrivata per lei a soli 42 anni. In particolare la showgirl racconta anche di aver abortito:

“Io non me lo ricordo, ma mia madre mi dice che quando ero ragazzina ripetevo di voler diventare mamma. In effetti ho sempre amato l’idea di famiglia, e i bambini mi piacciono… Una delle ragioni per cui presi quella decisione è che ero rimasta incinta dopo solo un mese che stavamo insieme. Non avevo nessuna garanzia che sarebbe durata. E anche se non ho nulla contro le mamme single, non era quello che volevo per me in quel momento. Sono una donna molto libera, per cui, se alla fine non ho avuto un bambino, credo sia stata una scelta consapevole”.

La showgirl, che non ha voluto raccontare quanti anni avesse quando ha interrotto la sua gravidanza, per evitare che si potesse arrivare a capire chi fosse il padre, ha ricordato però quando comunicò al suo medico di voler procedere con l’aborto:

“Quando decisi di interrompere la gravidanza, il ginecologo mi disse: “Guarda, Paola, che un domani te ne potresti pentire”. Ma si può avere un bambino per evitare di pentirsi di non averlo avuto?”.

E conferma di non essersene pentita:

“Oggi che vedo le mie amiche che ormai hanno figli adolescenti, penso che non vorrei essere al loro posto. Io che ero già tanto apprensiva con i miei cani, figuriamoci quanto mi sarei stressata. Certo, da un lato mi piacerebbe avere l’amore di un figlio… Anche se, in generale, non credo all’amore incondizionato, neppure fra genitori e figli. Per me l’amore si fonda sempre sullo scambio”.