Durante la puntata di “Storie di sera“, condotto da Eleonora Daniele, si è tornato a parlare della morte di Paolo Calissano, l’attore stroncato a Roma il 29 dicembre 2021 da un mix di farmaci antidepressivi. È stata, quindi, letta una lettera davvero commovente dell’attore:

“Il mondo che mi ero creato nel bene e nel male è crollato di colpo il 25 settembre del 2005, da quel giorno la mia esistenza è stata completamente stravolta. Arresto, carcere, poi arresti domiciliari in una comunità di sostegno a Torino. La mia vita, fino ad allora completamente in mano mia e che mi ero costruito in anni di fatiche non esisteva più. Hanno soprattutto generato una nuova immagine, quella del delinquente, non quella che sarebbe dovuta essere: lo stupido. Sono passato dall’essere un personaggio pubblico famoso e riconosciuto per la qualità del mio lavoro ad essere un personaggio famigerato e additato da tutti per la mia vicenda giudiziaria. In questo senso il mio ritorno a Genova è stato ancora più penoso”.

Poi le parole dedicate all’avvocato Minna, amministratore di sostegno di Calissano, oggi in attesa di processo:

“È sempre stato al mio fianco, con pazienza, costanza e tenacia, nonostante io lo abbia a volte aspramente combattuto e ne abbia addirittura chiesto l’allontanamento. Gli ultimi anni sono stati, nonostante alcuni momenti difficili, finalmente positivi anche per merito di un percorso medico e psicologico a cui ancora aderisco. Il futuro mi appare più roseo e sono riuscito a recuperare una serenità e normalità nel mio comportamento che disperavo di ottenere”.