Aperta al pubblico fino alle 16.30. Alle 18.30 al Teatro Ettore Scola della Casa del Cinema, ci sarà una cerimonia di saluto con familiari e amici.

Alla Protomoteca in Campidoglio è stata posizionata la camera ardente di Paolo Villaggio, aperta al pubblico fino alle 16.30.  Alle 18.30 al Teatro Ettore Scola della Casa del Cinema, ci sarà una cerimonia di saluto con familiari e amici. 

Davanti alla bara, posta su un tappeto rosso, il cuscino di rose bianche della famiglia.

 

“Sarebbe felicissimo dell’addio in Campidoglio e soprattutto della presenza di tutte queste persone, mi diceva sempre che la vera sfortuna è morire durante i mondiali perché non ti si fila nessuno – racconta il figlio Pierfrancesco -. Ho avuto la fortuna di stargli molto vicino negli ultimi 5 anni e questo mi ha dato modo di instaurare un rapporto che non avevo mai avuto prima. Ogni volta che tornavo da un viaggio con lui ero esausto perché era una persona complessa – ricorda ancora -, oggi pagherei per fare uno di quei viaggi. Non sono io a doverlo dire, ma della sua eredità artistica resterà sicuramente la maschera di Fantozzi, con il rispetto dovuto quella interpretazione me lo fa paragonare a Totò”. 

Presenti anche la figlia ed il fratello Pierfrancesco che erano nella clinica romana Paideia, in quella stanza al terzo piano, alla Collina Fleming, dove Paolo Villaggio –
come proprio i figli hanno spiegato – è morto per complicanze dovute al diabete.

In precedenza, dal 14 maggio al 9 giugno, era stato ricoverato al Gemelli.

 

«Aveva il diabete e si è curato poco e male – ha sottolineato Elisabetta -. Ora è libero di nuovo di vagare con la sua mente, perché nell’ultimo periodo
stava male. Se n’è andato a poco a poco, non si è accorto di nulla».

«Lo sapeva ma non ha fatto niente per impedirlo» ha aggiunto Pierfrancesco, ricordando che “all’ultimo papà non voleva stare da solo”.

fonte http://www.ansa.it/sito/notizie/cultura/2017/07/05/paolo-villaggio-aperta-in-campidoglio-la-camera-ardente_94c6dfde-920a-49b3-9057-c8b40ee0873c.html