Pio e Amedeo chiacchieratissimi, soprattutto sui social, dopo l’ultima puntata di Felicissima Sera. A far discutere è un monologo, durato quasi 20 minuti, in cui i due comici hanno sfidato le leggi del politicamente corretto e ironizzato sull’uso di termini che verrebbero stigmatizzati in maniera eccessiva:

“Contano più le parole rispetto al significato che ci metti dentro. La vera differenza è la cattiveria che ci metti dentro. Ci sono delle parole che non si possono dire in televisione e invece andrebbero dette. Forse è questa la soluzione. Non basta togliere la “g” dalla parola nero per pulirci la coscienza. Non si battono così gli ignoranti. Vi dicono neg*o? Voi ridetegli in faccia!”

Amedeo Grieco ha poi continuato chiamando in causa tutti gli stereotipi, dal colore della pelle ai tormentoni sugli ebrei (“Sono tirchi”) fino al termine che si usa per denigrare gli omosessuali:

“Mo manco ri**hione si può dire? Nella camera da letto ognuno fa quel che gli pare. Se vi chiamano così per ferirvi, ridetegli in faccia.

Poi il riferimento al Gay Pride:

“Nel 2021 ancora con il Gay Pride? Mi avete mai visto a me con il cartello per strada a gridare ‘evviva la fi*a’? Il Gay Pride non serve più. Siamo tutti uguali. La cosa che i Gay sono sensibili non la sopporto. Ma perché noi etero facciamo schifo?”.

Puntando sull’importanza di saper distinguere un insulto dalle reali intenzioni di chi determinate parole le pronuncia, il pungente monologo si è concluso con le battute finali di un Pio molto preoccupato:

“Amedeo ma hai capito che noi qua stiamo in Italia? Tu ti devi fare i fatti tuoi. Hai detto delle parole e dei concetti che possono essere fraintesi…. Ti ricordi tutti i sacrifici che abbiamo fatto? Domani qualcuno ci critica e noi siamo spariti nel vuoto. Pensa a Gerry Scotti. Tu hai mai sentito dire qualcosa fuori posto a Gerry Scotti? “