Il cantautore Pupo, ospite a Verissimo, ripercorre il suo passato e ricordando suo padre Fiorello, rivela:

“Assomiglio anche a mia madre, ma mio padre mi ha trasmesso quelle parti più estroverse, più da artista. Era lui il vero artista di famiglia. Anche se faceva il postino era una persona molto brava a divertire, a intrattenere”.

E poi continua, parlando della dipendenza del padre dal gioco d’azzardo:

“Era una persona divertente ma con il vizio del gioco d’azzardo, aveva questa malattia. E’ lui che mi ha trasmesso questa terribile dipendenza. Lui era come me, un uomo solare, un uomo pieno di risorse, ma anche un uomo triste, a volte lugubre c0me è il gioco d’azzardo. A tinte fosche, nere”.

 

E poi aggiunge:

“Io ho cominciato da ragazzino. Avevo tredici, quattordici anni e già giocavo a Poker nei paesi che erano delle bische clandestine all’epoca. Lui era un protagonista di quei bar che poi erano delle bische, quindi mi vedeva, lo sapeva. Ma era talmente preso anche lui dal suo vizio che non era in grado di aiutarmi”.

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