Il film

Ogni giorno Phil Connors si risveglia nello stesso letto ed è sempre il 2 febbraio, precisamente la festa celebrata negli USA e nel Canada, conosciuta come il Giorno della Marmotta. Questa la trama di “Ricomincio da Capo“, il cult del 1993 diretto da Harold Ramis con Bill Murray protagonista.

Da flop a top

Alla sua uscita nelle sale cinematografiche, Ricomincio da capo fu un moderato successo al botteghino, ma con il passare degli anni il film  è diventato un cult Nel 2006 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti. Nel giugno 2008 il film è stato inserito alla posizione numero 8 nella categoria fantasy della classifica AFI’s 10 Top 10. Nei paesi di lingua inglese, il titolo originale del film (Groundhog Day) è diventato un’espressione comune per indicare un giorno noioso e ripetitivo.

Il loop

Il film, che tra l’altro rovinò irrimediabilmente il rapporto tra il regista e Murray (ve ne parliamo meglio qui) è, come tutti sanno è svolto in un loop: il protagonista si sveglia sempre lo stesso giorno.

ogni mattina Bill Murray si sveglia con “I’ve Got You Babe” di Sonny e Cher rivivendo le stesse dinamiche. Per gli altri quel 2 febbraio è un giorno normale, per lui è sempre lo stesso.

È stata girata anche una scena in cui Phil distrugge la sua stanza, tagliando i cuscini, dipingendo con lo spray le pareti, eccetera per aspettare il giorno successivo, per capire. Si rade anche la testa, poi la telecamera si allontana dal suo viso per mostrare che i suoi capelli e la stanza in realtà sono tornati alla normalità la mattina successiva. Non venne inserita perchè il regista ebbe problemi a far corrispondere l’inquadratura in dissolvenza, quindi la scena venne cambiata in Phil che rompe semplicemente una matita.

La spiegazione mai data

Come ben sappiamo, il film non spiega assolutamente il motivo di questo loop infernale vissuto dal protagonista. Capiamo che grazie all’amore, e alla sincerità verso Rita riuscirà in qualche modo ad uscire dal loop. Fine. In realtà però, una spiegazione venne scritta e nelle prime versioni della sceneggiatura anche inserita nel film.

Praticamente Phil scaricava bruscamente la fidanzata Stephanie durante le prime scene del film. La ragazza, abbandonata e umiliata, usando un rito voodoo su un orologio rotto (che segnava le 5 e 59), gettava una maledizione sull’uomo; veniva inoltre specificato che Phil trascorreva ben 10.000 anni intrappolato nel loop temporale, e che era il bacio con Rita a spezzare la maledizione.

Secondo il regista e lo sceneggiatore però, queste scene esplicative nulla aggiungevano al film, e quindi decisero di non dare nessun spiegazione, lasciando questo magico mistero durante la visione del film.