Il film

Uscito nel 1990 diretto da Robert Zemeckis, terzo e ultimo episodio della trilogia omonima. Inizialmente le trame di Ritorno al futuro – Parte III e del capitolo precedente Ritorno al futuro – Parte II dovevano essere contenute in un solo film, che avrebbe dovuto intitolarsi Paradox. Il regista ha detto: «la Parte III riguarda la crescita dei personaggi. In un certo senso, Doc e Marty McFly si scambiano i ruoli, Marty diventa un uomo e Doc Brown diventa un ragazzo: entra in contatto con quella parte di se stesso fanciullesca, romantica e innocente».
La Parte III fu quella con l’incasso più basso nel franchise, con 88 milioni di dollari incassati nei soli Stati Uniti (la Parte II, uscita sei mesi prima, aveva guadagnato 118,4 milioni nel Paese) ai quali vanno ad aggiungersi 156 milioni incassati nel resto del mondo per un incasso totale di 244 milioni di dollari a livello globale.

La trama

Trovandosi nuovamente bloccato nel 1955, Marty McFly (Michael J. Fox) viene a sapere che il suo migliore amico, l’esuberante scienziato Emmett DocBrown (Christopher Lloyd) è stato trasportato nel 1885, a causa di un fulmine che ha colpito la DeLorean, l’automobile che Doc utilizza come macchina del tempo.
Marty è costretto a chiedere nuovamente aiuto al “giovane” Doc, quello che vive nel 1955, per riparare la macchina del tempo sapientemente nascosta dal “vecchio” Doc. Nel frattempo, scopre che il Doc intrappolato nell’Ottocento verrà ucciso poco tempo dopo il suo arrivo nel 1885 dal feroce pistolero BufordCane PazzoTannen, bisnonno di Biff Tannen (entrambi interpretati da Thomas F. Wilson), l’antagonista di Marty nei primi due capitoli della trilogia. Così, Marty raggiunge Doc nel 1885 per salvarlo. Tuttavia, i due non possono ancora tornare indietro nel tempo, a causa del fatto che la DeLorean non ha benzina sufficiente, e che la stessa non è ancora stata inventata al tempo in cui si trovano. I due devono escogitare un nuovo sistema per tornare nel 1985.
Nel mettere a punto il piano, arrivano a salvare dalla caduta di un burrone un carro guidato dalla maestra Clara Clayton (Mary Steenburgen). Doc s’innamora a prima vista di lei, e inizialmente rinuncia a tornare nel futuro. Quando Marty riesce a convincere nuovamente Doc a partire, dovendo dare spiegazioni a Clara, Doc prova a raccontarle la verità sui viaggi nel tempo, ma non viene creduto e ottiene solo un rifiuto.
I due protagonisti si trovano così ad un’impasse: da una parte la minaccia Buford, intento ad uccidere prima Doc ed in seguito Marty, dall’altra l’amore tra Doc e Clara, ostacolato dalla loro “differenza di età”.

La scena dell’impiccagione

Marty si trova nel 1885 e la banda di Buford Tannen lo vuole linciare e gli mette un cappio al collo per impiccarlo, ma prima che la corda si stringa Marty riesce a infilare la mano tra corda e collo, guadagnando secondi preziosi, poi interviene Doc Emmett Brown che lo salva con dei colpi di arma da fuoco che spezzano la corda e bloccano la banda di Buford. Le riprese prevedevano che il corpo di Fox non fosse inquadrato sempre per intero e in quel passaggio particolare (quando viene ripresa solo la parte superiore del corpo) invece dello stunt, essendoci una ripresa ravvicinata, fu impiegato Michael J. Fox stesso nonostante fosse una scena rischiosa (la corda era vera).

Nel mondo degli effetti speciali, le impiccagioni sono tra le sequenze più pericolose da girare: anche se gli attori generalmente indossano imbracature per scene del genere, le cose possono facilmente andare per il verso sbagliato se i registi non sono estremamente attenti. In “Lucky Man: A Memoir” (via Screen Rant), Michael J. Fox ha raccontato la sua esperienza di pre-morte sul set di Ritorno al Futuro – Parte III, scrivendo: “Ho rischiato molto. Sono rimasto incosciente alla fine della scena con la corda per diversi secondi prima che Bob Zemeckis, sebbene fosse un mio fan, si accorgesse che non ero poi così bravo come attore.” Mentre le prove erano andate bene, durante le riprese della scena la corda era diventata troppo tesa, arrivando ad ostacolare le vie respiratorie di Fox. Parte del pericolo con questi tipi di riprese possono genere, riguardano la performance dell’attore: in una scena del genere, infatti, dovrebbe sembrare dolorante e lottare per la sopravvivenza; quindi, segnali di avvertimento cruciali che dovrebbero servire ad indicare che qualcosa non sta funzionando, possono essere facilmente scambiati per una buona prova di recitazione.