Roger Waters è stato respinto come ospite sgradito da due prestigiosi hotel di Montevideo, in Uruguay, perché si è rifiutato di condannare il massacro di israeliani compiuto da Hamas il 7 ottobre. Il musicista britannico ex Pink Floyd ha in programma un concerto venerdì nella capitale uruguayana. E, secondo il giornalista Pablo Londinsky di Radio Azul, gli hotel Hyatt Centric e Regency hanno declinato le prenotazioni effettuate per la produzione del concerto. Un terzo albergo sarebbe stato contattato per impedirgli di ricevere il musicista. Waters potrebbe quindi essere costretto a recarsi direttamente in Argentina, dopo il suo spettacolo allo Stadio del Centenario. Nel frattempo, però, ha dovuto fare i conti anche con prenotazioni rifiutate da alberghi di Buenos Aires, come il Faena e l’Alvear.

Roger Waters era stato al centro di polemiche per antisemitismo a maggio, quando, a un converto a Berlino, aveva indossato un lungo cappotto nero con fasce rosse, che ricordava l’uniforme nazista. La polizia della capitale aveva avviato un’indagine sulla rockstar per incitamento all’odio. Ad avvalorare l’ipotesi le dichiarazioni di Bob Ezrin, il produttore di The Wall e un sassofonista Norbert Stachel, che in un documentario riferiscono di averlo sentito più di una volta pronunciare frasi ingiuriose che facevano riferimento al popolo ebraico.

Di fronte a questa situazione, ha spiegato l’ex frontman dei Pink Floyd in un’intervista al quotidiano argentino Pagina 12, «abbiamo dovuto prenotare altri cinque giorni in un hotel di San Paolo, dove abbiamo realizzato due show sold out con una bellissima accoglienza della critica» Ma in qualche modo «questi idioti della lobby israeliana – ha sottolineato – sono riusciti a cooptare tutti gli hotel di Buenos Aires e Montevideo ed hanno organizzato questo straordinario boicottaggio basato su bugie maliziose che raccontano su di me». Fanno così, ha spiegato, «perché io credo nei diritti umani e parlo apertamente del genocidio del popolo palestinese… E’ arrivato il momento che tutti, in tutto il mondo, tutti i fratelli e le sorelle, diciamo basta. Non si può permettere a Israele che continui con questa ripugnante selvaggeria». «Mi spezza il cuore – aggiunge – e non si può negare il genocidio e il bombardamento su Gaza, la morte di 4.000 bambini e di altri che stanno morendo perché non hanno ossigeno nelle incubatrici». Riguardo alle accuse di antisemitismo, Waters risponde: «Io so molto bene quello che sento nel cuore. Io non ho avuto un solo pensiero antisemita in tutta la mia vita. Quello che condanno è quello che fa il governo israeliano e continuerò a condannarlo perché è stato sbagliato fin dall’inizio».