Ospite di Serena Bortone a “Oggi è un altro giorno”, Romina Power si è raccontata tra vita privata e carriera, svelando alla conduttrice alcuni incredibili aneddoti sulla sua giovinezza. Quello più sorprendente riguarda l’incontro con il re Hussein di Giordania, relativo agli anni ’60, che ebbe un finale inaspettato:

“Un episodio divertente? Quando abbiamo preso Lsd in Giordania. Mia madre l’ha dato al re Hussein senza dir niente. Re Hussein era amico di mia madre, ci ha invitate a mia madre, mia sorella e me. C’era di tutto di più, ci ha accompagnato a vedere le scuderie, a vedere Petra. Ed era tutto bellissimo: tutte le sere ci faceva vedere la proiezione di un film nel suo teatro privato. Quella sera non so come sia venuto in mente a mia madre di mettergli l’Lsd nel tè senza dirgli niente”.

Il racconto della Power prosegue tra lo sconcerto della conduttrice:

“Poi sono arrivate di colpo le guardie armate che ci hanno accompagnato dal re, lo troviamo piccolo piccolo su questo letto enorme e tutte le guardie armate intorno che ci chiedono che cosa avessimo messo nel tè. Nella Giordania degli anni 60 hanno confiscato la bottiglietta, finché non lo hanno analizzato noi eravamo tenute agli arresti domiciliari, non potevamo lasciare il palazzo, poi ci hanno riaccompagnate all’aeroporto e ciao!. Un po’ ci siamo spaventate, mamma non ha mai chiesto scusa”.

La Power, nata a Los Angeles e vissuta, dopo la morte del padre, in Messico prima di trasferirsi definitivamente in Italia racconta:

“Io non mi definisco, non riesco e non posso definirmi. Sono sempre stata libera. Andavo al Piper, c’era un senso di libertà nella Roma degli anni Sessanta. Era fantastico, era un sogno vivere all’epoca lì”.