Nel corso delle cinque serate del Festival di Sanremo ha fatto discutere il mancato ricordo di Stefano D’Orazio, lo storico batterista dei Pooh morto a causa del Covid lo scorso 6 novembre.

L’omaggio a D’Orazio era in realtà  in programma per l’ultima serata del Festival, ma i tempi lunghi dello spettacolo hanno fatto saltare in scaletta l’esibizione di Amadeus e Fiorello sulle note di “Uomini soli”. Il mancato riconoscimento ha scatenato dure parole da parte di Red Canzian dei Pooh che l’ha definita: “una cosa orrenda”.

“È stata una cosa orrenda, davvero molto brutta. Sapevamo che doveva esserci questo omaggio e siamo rimasti molto male quando non l’abbiamo visto. Perché credo che Stefano d’Orazio meritasse quel ricordo. In cinque serate piene di qualsiasi cosa, tre minuti si potevano trovare”.

Il compositore ha espresso senza mezzi termini la sua irritazione, rincarando la dose con una una provocazione nei confronti della direzione artistica del Festival.

Per provocazione potrei dire che il tempo si poteva trovare persino al posto degli ultimi cinque in classifica, la cui assenza non avrebbe cambiato la storia della musica. Credo che Stefano in 50 anni abbia dato tanto alla musica italiana e che qualcosa poteva essergli restituito da quel palco. Non si può essere onorati solo quando si serve a qualcuno.

Durante la conferenza stampa successiva alla finale del Festival, Amadeus ha spiegato di essere sinceramente dispiaciuto per la mancata dedica al batterista dei Pooh:

Amadeus: “L’amore per Stefano d’Orazio è fuori discussione. Chiedo scusa io personalmente. Stefano D’Orazio era un amico personale, l’amore e l’affetto per lui sono fuori discussione. Chiedo scusa personalmente per non aver fatto quello che avevamo pensato di fare anche insieme a Rosario”.