Non si dà pace Sinead O’Connor per la morte di suo figlio Shane, il cui corpo senza vita è stato ritrovato il 7 gennaio a Tallaght, a sud di Dublino. Il ragazzo, 17enne, si è tolto la vita dopo essere fuggito dall’ospedale cittadino, dove era ricoverato da oltre una settimana in seguito a due tentativi di suicidio.

La cantautrice irlandese ha usato Twitter  per raccontare dettagli inquietanti sulla morte di suo figlio. L’artista ha spiegato che una settimana prima che Shane si togliesse la vita, lo ha sorpreso mentre tentava di realizzare un cappio:

“Indovinate dove mio figlio ha imparato a fare il cappio con cui si è impiccato? Ha provato una settimana fa e gliel’ho chiesto…mi ha detto che lo aveva studiato sul computer nell’ospedale psichiatrico infantile di Linn Dara, mentre era in cura per psicosi”.

Accuse durissime di una madre sconvolta dal dolore, ma pronta a dare battaglia alle autorità e ai servizi sociali, che da tempo seguivano il figlio.

Come ha raccontato sul web Sinead O’Connor, il giovane era affetto da una grave psicosi, che lo aveva portato a tentare il suicidio due volte nell’ultimo mese. Da fine anno, Shane era ricoverato all’ospedale di Tallaght, sorvegliato a vista, ma questo non gli ha impedito di fuggire e di togliersi la vita. La cantante, che sui social accusa lo Stato irlandese e la sanità locale per il mancato controllo sul figlio, ha riconosciuto il cadavere nella tarda giornata dell’8 gennaio: “Ho identificato formalmente i resti di mio figlio, Shane. Il suo viso era tormentato come lo è stato per mesi. Possa Dio perdonare lo Stato irlandese perché non lo farò mai“.

La donna promette battaglia alle autorità locali e su Twitter ha lanciato pesanti accuse sulla negligenza di istituzioni e personale sanitario nel gestire i problemi di suo figlio e di altri adolescenti irlandesi affetti da problemi di natura psichica: “Un mese fa Shane è stato portato al CAMHS (Child and Adolescent Mental Health Services) dopo essere scomparso lasciando note di suicidio inclusi piani funebri dettagliati. Ma era stato lasciato andare senza motivo“.