Uscito nel 1992 e diretto da Carlo Vanzina, Sognando la California vede come protagonisti Massimo Boldi, Bo Derek, Nino Frassica, Antonello Fassari e Maurizio Ferrini. È il secondo film dei fratelli Carlo ed Enrico Vanzina ad essere ambientato negli USA: il primo era stato Vacanze in America, del 1985, mentre il terzo sarà Mai Stati Uniti (2013).

TRAMA

Quattro vecchi amici, Lorenzo Colombo, Silvio Morandi, Giovanni Sbarigia e Tonino Castagna, si rincontrano ad un raduno per ex studenti dell’università di Bologna dopo quindici anni. Passata una nottata goliardica, i quattro decidono all’insaputa delle rispettive famiglie di coronare un loro vecchio sogno: la traversata degli Stati Uniti da costa a costa. Giovanni decide di partire con gli amici all’insaputa della moglie (in vacanza in Senegal con i figli) e per non farsi scoprire parte con pochissimi soldi e con la consapevolezza di non poter usare le carte di credito. Silvio, comunista convinto, doveva inizialmente partire per la Crimea, ma viene lasciato dalla sua compagna e decide così di unirsi al ginecologo Tonino a cui è venuta l’idea del viaggio (inizialmente pensato per un viaggio solitario). Lorenzo, il più ricco di tutti, a cui è stata sequestrata la barca dalla Guardia di Finanza, con la quale sarebbe dovuto partire per Ibiza, si unisce, quindi, anche lui agli amici, finanziando loro il viaggio con le sue “centinaia di carte di credito”, ma arrivato a Miami si accorge che la sua governante filippina invece delle carte di credito ha messo nella 24 ore carte da gioco ancora sigillate.

ANTONELLO FASSARI: CI ADDEBITARONO PER ERRORE 2 MILIONI PER LA STESSA TELEFONATA

Abbiamo avuto l’occasione di fare quattro chiacchiere con uno dei protagonisti, cioè Antonello Fassari che ci ha raccontato un curioso aneddoto sulla realizzazione del film:

“Alloggiammo in un condominio, che è un po’ diverso di quelli da noi perchè è un grattacielo stile residence Alla fine del tuo viaggio devi pagare anche gli extra. Ricordò che il computer combinò un macello: risultava che ognuno di noi aveva la stessa telefonata fatta allo stesso orario con lo stesso minutaggio in Italia ripetuta per 20 volte ed era praticamente impossibiele. Un conto che ammontava a quasi 1000 euro. Abbiamo chiamato il direttore e il mega direttore ma niente. Alla fine ci salvò lo sceriffo.”