La catastrofe che ha portato alla morte i 5 passeggeri del sommergibile Titan, diretto verso i resti del Titanic, ha scosso tutti, specialmente James Cameron. Il regista, da anni esperto e appassionato di immersioni, ha parlato di quanto accaduto in un’intervista con ABC News, rivelando che i massimi esperti di immersioni avevano messo in guardia la compagnia OceanGate sui rischi dell’impresa, «troppo sperimentale per trasportare passeggeri».

Cameron, che il Titanic lo visto veramente da vicino, quando nel 2001 si immerse a 4000 metri di profondità per realizzare il documentario Ghosts Of The Abyss, ha espresso la sua opinione sui fatti facendo un parallelismo con la storia del Titanic. «Mi colpisce la somiglianza con il disastro del Titanic, dove il capitano fu ripetutamente avvertito della presenza di ghiaccio davanti alla sua nave, eppure si lanciò a tutta velocità in una distesa di ghiaccio in una notte senza luna, causando la morte di molte persone», ha dichiarato. «Che una tragedia simile, in cui gli avvertimenti sono rimasti inascoltati, si sia verificata nello stesso identico luogo, con tutte le immersioni in corso in tutto il mondo, credo sia semplicemente stupefacente».

La scorsa domenica, quando il sommergibile Titan è scomparso, Cameron si trovava su una nave e ha appreso la notizia solo il giorno seguente: «Ho sospettato immediatamente che potesse essere un disastro e ho sentito nelle mie ossa quel dolore. Ho chiamato subito alcuni dei miei contatti nel mondo dei sommergibili. Nel giro di circa un’ora ho appreso ciò che era successo. Erano in discesa. Erano a 3500 metri, diretti verso il fondo a 3800 metri. Sono andate perse la comunicazione e il segnale. E questo non succede se non c’è stato un evento estremo. Infatti la prima cosa che mi è venuta in mente è stata un’implosione», ricorda il regista. Il sottomarino di OceanGate, come osservato da Cameron, «si trovava esattamente sotto la sua ultima profondità e in una posizione nota: era esattamente dove l’hanno trovato».