Toro Scatenato è di nuovo in sala. Uscito nel 1980, il film segna la quarta collaborazione tra il regista e Robert De Niro, che qui veste magistralmente i panni di uno dei più grandi pugili di sempre, il tormentato pugile LaMotta, nella sua parabola di ascesa e caduta, ruolo che gli è valso il suo secondo Oscar. Una storia fatta di sconfitta e resistenza, luce e buio, sofferenza e speranza, capace di diventare sul grande schermo universale ed eterna.

TRAMA

Jake LaMotta, in età avanzata, prepara uno dei suoi consueti spettacoli comici in un piccolo locale, ripensando alla sua precedente carriera di pugile. LaMotta è un forte e tenace combattente, proveniente dal Bronx, con il fratello minore Joey come suo manager. All’inizio Jake è sposato, ma poco dopo, anche a causa dei fortissimi litigi con la moglie, e della storia d’amore con la bella Vicki, il suo matrimonio fallisce. Contemporaneamente LaMotta sale i gradini del mondo del pugilato, anche se con una certa fatica poiché all’inizio non vuole mettersi sotto la protezione di alcuni influenti personaggi del quartiere che, in cambio di alcuni incontri indirizzati a loro piacimento, lo avrebbero aiutato ad essere proclamato sfidante ufficiale per il titolo di campione mondiale dei pesi medi. Alla fine, dopo alcuni match, tra i quali quelli con Sugar Ray Robinson, e dopo averne perso intenzionalmente qualcuno, per favorire i suoi “protettori”, Jake arriva finalmente a poter contendere il titolo al campione del mondo dei pesi medi.

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Jake LaMotta è morto nel 2017 e Robert De Niro rilasciò un’intervista dove raccontò l’incontro con il pugile campione degli anni 50:

«Mi sono allenato con lui. Jake mi diceva: “Colpiscimi, non preoccuparti, non devi preoccuparti”. Aveva quasi 60 anni, ed era ancora un uomo duro. Non credevo che alla sua età potessi incassare ancora così tanti colpi. Alla premiere si mise a piangere.»