Tullio De Piscopo, il leggendario musicista napoletano, si è reso protagonista di una toccante testimonianza a “Oggi è un altro giorno”. Il batterista, autore di successi come “Stop Bajon” e “Andamento lento”, oltre alle collaborazioni con Pino Daniele e James Senese, ha raccontato a Serena Bortone della scoperta del tumore al fegato e di come abbia affrontato la malattia:

“Ho avuto paura di morire, avevo deciso di andare in Svizzera per l’eutanasia. Ho poi ho pensato di non essere pronto, volevo veder crescere i miei nipotini e piano piano ho cominciato a combattere”.

Un amico importante per Tullio è stato Pino Daniele, che gli fu vicino anche in quel momento di disperazione, tanto da regalargli un rosario che il musicista porta ancora al collo:

“Questo me l0 ha regalato lui, ‘ti porterà qualcosa di bello, non disperare, pure a me mi ha aiutato’, mi disse e intanto mi bagnava il viso mentre ero nel letto. Ci sono molto legato, Pino con quella visita mi ha salvato, così come mi ha salvato la musica, mia moglie, i miei figli e i miei 4 nipotini”.

Ma il dramma più grande della sua vita, racconta De Piscopo, è stata la perdita di suo fratello maggiore:

“Il dolore più grande è stata la morte di Romeo, il mio fratello più grande. Era il 27 agosto del 1957, arrivo a casa e mio fratello si preparava per andare a suonare. E’ uscito e non è più tornato, si è accasciato sulla batteria, non si è capito cos’è successo e non abbiamo fatto fare l’autopsia. Tutto quello che ho fatto nella mia vita l’ho fatto per lui, ma lui l’avrebbe fatto meglio. Ci penso tutti i giorni”.