Ospite de “La Confessione”, trasmissione di Peter Gomez in onda su Nove, ha parlato degli anni in cui dominava “Colpo Grosso”, suo programma televisivo. Era un format di rottura come appunto racconta:

“Oggi una cosa simile non si potrebbe più fare, assolutamente, e io sono anche parzialmente contento che questo avvenga, perché così ‘Colpo Grosso‘ rimarrà nell’immaginario collettivo come qualche cosa di irripetuto e irripetibile. Di fatto diventò nazionalpopolare: improvvisamente venne visto non solo dai presunti guardoni o presunti voyeuristi, ma anche dalle famiglie. Addirittura, ricevevamo lettere dalle ragazzine, che ci mandavano teneri disegni delle ragazze cin-cin. Invece, oggi, sono entrate in gioco tutte quelle situazioni che consentono di poter guardare attraverso cellulari o computer scene ben più osé, ben più dichiaratamente sexy e anche, oserei dire, proprio pornografiche”.

Umberto Smaila ha, inoltre, raccontato che fra i sostenitori del programma si annoverava anche Mikhail Gorbaciov:

“Mi chiamò un amico giornalista che era stato contattato dal capo ufficio stampa di Gorbaciov. Era in visita a Roma e gli capitò di vedere ‘Colpo Grosso’. Diventò matto e si fece fare una serie di videocassette da portare al Cremlino. Pare che passasse le serate vedendo il nostro programma!”.

Nel prosieguo della trasmissione, Umberto Smaila ha commentato anche Silvio Berlusconi:

“Con lui siamo abbastanza amici, nel senso che è un’amicizia basata sulla reciproca fiducia, dato che non ci frequentiamo molto. Io non vado alla sua villa di Porto Rotondo, neanche quando canto lì vicino. Semmai, è lui che è venuto a sentirmi una sera, due-tre anni fa, mentre cantavo: mi ha portato anche tre bellissime cravatte, di cui ancora gli sono riconoscente”.