Il film

Venom è un film del 2018 diretto da Ruben Fleischer.

La pellicola è l’adattamento cinematografico dei fumetti Marvel, creati da David Michelinie e Todd McFarlane, con protagonista Venom, uno degli antagonisti dell’Uomo Ragno. Il produttore Matt Tolmach ha dichiarato che Venom non fa parte del Marvel Cinematic Universe; è infatti il primo capitolo del franchise Sony’s Spider-Man Universe.

La trama

Mentre esplora lo spazio per cercare nuovi mondi abitabili, un’astronave appartenente alla società di bioingegneria denominata Life Foundation scopre quattro forme di vita aliene e le porta sulla Terra. Uno di questi fugge in transito, causando la caduta della nave in Malaysia, ma la Life Foundation recupera gli altri tre e li trasporta nel proprio centro di ricerca a San Francisco. Il capo della fondazione, Carlton Drake, diventa ossessionato dal legame dei simbionticon gli umani, per preparare l’umanità all’inevitabile collasso ecologico della Terra, e inizia a fare esperimenti illegali di fusione tra alieni ed umani su vagabondi, provocando numerosi morti (tra cui uno dei rimanenti simbionti), e attirando l’attenzione del giornalista investigativo Eddie Brock, che organizza un’intervista con Drake attraverso la sua ragazza Anne Weying, un avvocato affiliato alla Life Foundation. Disubbidendo alle istruzioni, Eddie affronta Drake con materiale confidenziale relativo agli esperimenti, che ha tratto dall’e-mail di Anne, portando sia al proprio licenziamento, sia a quello di Anne nonché alla fine della loro relazione sentimentale.

Sei mesi dopo, Eddie viene avvicinato da uno degli scienziati di Drake, Dora Skirth, che non è d’accordo con i metodi di Drake e vuole aiutare Eddie a denunciarlo. Con il suo aiuto, Brock irrompe nel centro di ricerca di Drake per acquisire prove dei suoi crimini e, nella perquisizione dell’edificio, scopre che Maria, una senzatetto di sua conoscenza, è diventata una delle cavie di Drake. Eddie tenta di liberarla dall’ambiente dove era segregata, ma la donna lo attacca e il simbionte che era in lei si trasferisce nel corpo di Eddie e, a causa del processo di trasferimento, la donna muore. Brock riesce a scappare, ma presto inizia a mostrare strani sintomi e si rivolge a Anne per chiedere aiuto. Il suo nuovo fidanzato, il dottor Dan Lewis, esamina Eddie, scoprendo il simbionte – che reputa un parassita sconosciuto – e apprendendo che è vulnerabile al fuoco e alle frequenze fra i 4.000 ed i 6.000 Hz.

Nel frattempo, Drake punisce Skirth per il suo tradimento esponendola a uno dei rimanenti simbionti: entrambi rimangono uccisi. Il simbionte di Brock è l’unico dei quattro esemplari sopravvissuto, ed Eddie viene attaccato dai mercenari impiegati da Drake per recuperarlo, ma esso si impossessa del corpo di Eddie, trasformandolo in una creatura mostruosa e altamente letale nel respingere e neutralizzare gli attacchi dei nemici…

Tom Hardy


L’attore ha rivelato che quando ha letto la sceneggiatura del film ha pensato subito a tre persone realmente esistenti che pensava avessero molto in comune con il personaggio creato negli anni ’80 sulle pagine dei fumetti Marvel da David Michelinie e Todd McFarlane. Difficilmente qualcuno avrebbe potuto azzeccarli tutti:

Le torturanti nevrosi di Woody Allen e tutto l’umorismo che possono scaturirne. Conor McGregor [ex campione dei pesi leggeri e piuma della Ultimate Fighting Championship] per l’ultraviolenza, ma non per tutte le chiacchiere. E [il rapper] Redman perchè è senza controllo, uno che vive senza pagare l’affitto nella sua stessa testa.

Naturalmente, questo metodo attoriale non è del tipo che si va in giro a sbandierare ai quattro venti durante le riprese, per evitare che qualcuno possa preoccuparsi troppo, come ha confermato lo stesso Tom Hardy: Non dici cose del genere a qualcuno dello studio.”

Riguardo poi il risultato del film Tom Hardy disse:

“Purtroppo i critici non l’hanno apprezzato. Anzi, ci hanno letteralmente massacrato. Il pubblico, invece, è andato a vederlo in massa. Tutto ciò è stato bellissimo. È stato come vedere qualcuno considerato un perdente che, piano piano, viene apprezzato e considerato per ciò che realmente è.”