Il film

Uscito nel 1983 e diretto da Pasquale Festa Campanile, il film vede protagonisti insieme Renato Pozzetto ed Ornella Muti. La sceneggiatura è stata scritta dallo stesso Pozzetto.

Trama

Eugenio è un industriale quarantenne ossessionato dall’incubo del crack finanziario. Poiché i suoi incubi gli impediscono di essere sereno, ricorre ad uno psicologo, il quale gli consiglia di “allenarsi” a fare il povero, per riuscire a ritrovare se stesso o, nella peggiore delle ipotesi, per essere pronto a tutto. Così, lasciata la sua lussuosa villa ed affidato il suo impero economico ai suoi amministratori, Eugenio si fa assumere come usciere in una delle sue fabbriche, ma non appena si rende conto che sta per fare carriera, si fa licenziare. Intanto conosce Marta, una ragazza sola costretta a fare i salti mortali per sbarcare il lunario, e se ne innamora; ma è sempre senza lavoro, e, rifiutandosi di tornare nei sui veri panni, riesce a sopravvivere solo grazie ai consigli “professionali” di Stanislao, vecchio barbone esperto di mille trucchi…

La scena dell’operaio

Nella scena in cui Pozzetto vaga per la città e la fame si fa già sentire, nota un muratore che inforca un abbondante piatto di pasta. Pozzetto si avvicina e il muratore gli chiede se vuole una “forchettata”. Il resto è storia. Questa è sicuramente una delle scene cult più famose del film.

I segreti

Segnaliamo che quando il muratore gli sferra una vera forchettata su una mano si vede chiaramente che quando Pozzetto la ritrae verso di lui, la forchetta è impuntata sul tavolo e non sulla sua mano.

Vi diciamo anche che la storica scena è stata girata alla Darsena di Milano, che in quel periodo era veramente un cantiere in quanto stava per essere realizzata la fermata della metropolitana “Porta Genova”.

Chi era l’attore

L’operaio che inforchetta la mano di Pozzetto era Alfio Patanè, del quale non si sa molto, ma possiamo dirvi che è possibile vederlo anche in Mani di velluto (uomo sul metrò che si fa fregare il portafogli dalla Giorgi), in Lui è peggio di me (uomo che durante i titoli di testa viene avvicinato dalla macchina di Pozzetto e Celentano), in Attila flagello di Dio e in Bingo Bongo (dove mangiando la pasta mette fame a Celentano).