Era il 15 settembre del 1994 quando una notizia arrivava nei telegiornali, Moana Pozzi moriva.

Moana Pozzi, nome completo Anna Moana Rosa Pozzi , è stata un’attrice pornografica, conduttrice televisiva e politica italiana, talvolta menzionata con il solo prenome Moana.

Moana morì all’Hôtel-Dieu di Lione, dove era ricoverata da cinque mesi, il 15 settembre 1994. La sua morte, ufficialmente dovuta a un carcinoma epatocellulare causata da epatite B o C cronicizzata, contratta dai 5 ai 20 anni prima probabilmente durante un rapporto sessuale da un patner infetto, fu improvvisa, inattesa (aveva solo 33 anni) e diede origine a voci non controllate che affermavano che fosse dovuta all’AIDS oppure che la stessa notizia del decesso fosse falsa. Tali voci si sono rincorse negli anni e sono state alimentate anche attraverso la pubblicazione di pamphlet. Dopo i funerali, Moana Pozzi è stata cremata il 19 settembre presso il crematorio dell’VIII arrondissement di Lione e le ceneri sono state date alla famiglia, come risulta dai documenti diffusi da Chi l’ha visto?. La sua morte improvvisa e in realtà mai ben spiegata ha dato il via a diverse ipotesi, alcune delle quali confermate da persone molto vicine all’attrice.

Il 19 settembre 1994 il vescovo di Napoli Michele Giordano parlò di lei durante l’omelia per il miracolo di San Gennaro ricordando il suo riavvicinamento alla fede i mesi prima della morte.

Nel 2004, anno del decimo anniversario della morte di Moana Pozzi, nuove voci sulla sua improvvisa scomparsa sono affiorate. La Procura della Repubblica di Roma aprì un’indagine per stabilire se Moana fosse ancora in vita. Il 18 settembre 2005, invitato in un programma di Enrico Vaime, Mauro Biuzzi (già esecutore testamentario di Moana), mostrò per la prima volta il certificato anagrafico italiano, riportante come data della morte di Moana il 15 settembre 1994. Nel dicembre 2005, nel corso del programma televisivo Chi l’ha visto?, fu mostrato per la prima volta il certificato di morte dell’ospedale di Lione. La famiglia ha confermato la circostanza in diverse interviste ed è stata mostrata anche una lapide senza nome nella tomba di famiglia dei Pozzi a Lerma.

Nel 2005 la famiglia, tramite il fratello Simone, annunciò la pubblicazione di un libro dedicato alla biografia dell’attrice, dal titolo Moana, tutta la verità. Nel febbraio del 2006, nel corso dell’intervista rilasciata al programma televisivo Chi l’ha visto?, colui che si credeva essere il fratello minore di Moana, Simone Pozzi, dichiarò di esserne in realtà il figlio, anche se resta ancora un mistero la paternità. Simone dichiarò di non avere intenzione di cercare il padre che non si era mai preoccupato né di lui né della madre. Mauro Biuzzi ha scritto una postfazione al libro di Simone ed è intervenuto più volte sul caso.

Nell’aprile 2007 Antonio Di Ciesco, marito dell’attrice, dichiarò in un’intervista al quotidiano Il Messaggero di aver aiutato Moana a morire, praticandole l’eutanasia quando il tumore al fegato era ormai in una fase avanzata. Rifiutando l’idea di una lunga agonia, Moana aveva preso accordi con il marito e nel settembre 1994, quando ormai non c’era più nulla da fare, questi fece entrare delle bollicine d’aria nel tubo della flebo. A metà mese la Procura della Repubblica di Roma, su istanza del produttore Riccardo Schicchi, aprì un’inchiesta iscrivendo Di Ciesco nel registro degli indagati. Mauro Biuzzi ha smentito le affermazioni di Di Ciesco.

Il 22 giugno 2007 andò in onda una puntata dedicata a Moana Pozzi del programma televisivo Enigma condotto da Corrado Augias. In tale puntata Mauro Biuzzi, responsabile dell’associazione da lui fondata insieme alla famiglia per tutelare l’immagine dell’attrice, mostrò i risultati del test dell’HIV cui si sottopose Moana nel 1992 e che era risultato negativo.