Il 5 settembre del 1946 non nasceva semplicemente Freddie Mercury, ma un bimbo che sarebbe diventato una leggenda e uno dei più celebri e influenti artisti nella storia del rock.

La vita di Freddie 

Il nome con cui è universalmente conosciuto è in realtà uno pseudonimo; il suo vero nome è Farrokh Bulsara. Farrokh nacque a Stone Town, principale città dell’isola di Zanzibar, all’epoca un protettorato britannico. È qui che Farrokh trascorse l’infanzia con i suoi genitori e la sorella minore, per poi trasferirsi a 8 anni a Mumbai, in India, dove frequentò un collegio britannico e dove iniziò ad essere chiamato “Freddie”

Oltre a possedere un notevole talento artistico, risultando eccellente nel disegno, il ragazzo praticava anche alcuni sport a ottimi livelli; era infatti un abile velocista e pugile, raggiungendo buoni risultati anche in altre discipline sportive come l’hockey su prato e il tennis da tavolo.

Il talento musicale di Farrokh venne notato dal preside del College, che scrisse una lettera ai suoi genitori suggerendo che, con un aumento della retta mensile, Freddie avrebbe potuto prendere ulteriori lezioni musicali; con l’approvazione di Bomi e Jer, il ragazzo raggiunse il quarto grado di apprendimento di pianoforte, imparò a leggere la musica e cantò nel coro della scuola. Durante la permanenza al collegio ebbe anche la sua prima esperienza musicale, formando insieme a quattro compagni i The Hectics, una band che si esibiva durante feste o eventi scolastici e di cui Freddie era il pianista.

Dopo aver trascorso gran parte dell’adolescenza in India con la nonna e la zia ed aver fatto ritorno a Zanzibar, nel 1964, all’età di 18 anni, dovette spostarsi con la famiglia in Inghilterra per via della rivoluzione di Zanzibar, che stava minando la stabilità politica del paese; la rivolta portò alla nascita dello Stato della Tanzania. I Bulsara si stabilirono così in una piccola casa a Feltham, vicino a Londra dove Freddie proseguì la sua formazione al politecnico di Isleworth. Dopo aver ottenuto il massimo dei voti nell’esame finale, entrò all’ Ealing Art College di Londra; qui studiò “arte e design grafico”, stabilendosi nel quartiere di Kensington, in un appartamento affittato da un amico. In parallelo con i suoi studi, Freddie creò una linea di abbigliamento e scrisse brevi articoli per alcuni periodici londinesi.

Gli esordi nel mondo della musica

In quegli anni (fine anni ’60) Freddie cominciò a pensare seriamente alla musica e conobbe Tim Staffell, suo compagno di corso nonché cantante e bassista degli Smile, band completata dal chitarrista Brian May e dal batterista Roger Meddows-Taylor. Non riuscendo a entrare nel gruppo, Freddie decise di unirsi al gruppo degli Ibex e cominciò ad esibirsi in svariati concerti, mantenendo contatti con gli Smile.

 

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Dopo lo scioglimento sia degli Ibex, sia degli Smile, May, Taylor e Bulsara decisero di formare un nuovo gruppo insieme; nell’aprile 1970, su suggerimento di Freddie, scelsero “Queen” come nome della band, cominciando a cercare un bassista.

Nello stesso periodo, Farrokh Bulsara cominciò a farsi chiamare Freddie Mercury, decisione presa in seguito alla composizione della canzone My Fairy King. La band venne completata nel 1971 da John Deacon, anno in cui Mercury e il resto del complesso, con lo scopo di acquisire maggior confidenza con il palcoscenico, affrontò il suo primo tour in Cornovaglia. Nel 1972, Mercury, grazie alla sua formazione come grafico, progettò il logo dei Queen, basandosi sullo stemma reale del Regno Unito e includendo nel logo i segni zodiacali dei quattro componenti della band. L’anno successivo uscì il primo album della band, Queen. Da lì in poi cominciarono una serie di successi straordinari, come Bohemian Rhapsody (1975), Somebody to Love (1976), We Are the Champions (1977), Don’t Stop Me Now (1978), Crazy Little Thing Called Love (1980) fino a far diventare la band leggendaria e famosa in tutto il mondo.

La malattia e la morte

Nei primi anni settanta, Freddie Mercury cominciò ad avere le prime consapevolezze del proprio orientamento sessuale, dichiarandosi apertamente gay. Intorno al 1982, Freddy si ammalò di AIDS ma il cantante vi prestò poca attenzione, come del resto in molti fecero nei primi tempi di diffusione di questa malattia; probabilmente egli contrasse l’HIV proprio intorno a quegli anni. Mercury nascose il segreto della sua malattia anche agli altri membri dei Queen fino al 1989, quando decise di fare accertamenti clinici più specifici; durante questi esami, gli fu asportata parte di pelle dalla spalla sinistra mediante la quale si riscontrò la sua positività all’HIV. Dopo qualche tempo gli fu anche diagnosticata la sindrome dell’AIDS. Sicuro della malattia, confessò la sua condizione agli amici più intimi nonché ai membri del gruppo. Freddie abbandonò la sua vita pubblica, non organizzando più concerti e volle rompere il binomio album-tour. Si fecero dunque sempre più rare le sue apparizioni pubbliche e Mercury si rifugiò nella sua villa di Londra.

Il 18 febbraio 1990, per ricevere un premio per il contributo dei Queen alla musica britannica ai BRIT Awards, Freddie Mercury fece la sua ultima apparizione in diretta. La crescente diffusione di notizie su una possibile malattia di Mercury, confermate dalla morte di Nikolai Grishanovich, un suo amante, portò il gruppo a diffondere un comunicato stampa ufficiale, nel quale smentiva ogni voce sul cantante.

Mercury continuò a registrare canzoni, nonostante fosse molto debilitato dalla malattia e costretto a riposo per molte ore al giorno; solo circa un mese prima del suo decesso fu costretto da alcuni problemi polmonari a smettere di cantare, invitando gli altri membri dei Queen ad effettuare le ultime correzioni alle tracce registrate, per poterle poi pubblicare in seguito. L’ultima canzone che incise fu Mother Love, il 22 maggio 1991 secondo quanto dichiarato da David Richards; Freddie interruppe le registrazioni per riposarsi, disse che sarebbe ritornato per ultimare la canzone e non tornò mai più.  Mercury morì alle 18:48 del 24 novembre 1991 all’età di 45 anni; la causa ufficiale del decesso fu una broncopolmonite aggravata da complicazioni dovute all’AIDS.

Ricordiamo che la leggendaria vita di Freddie sarà raccontata in “Bohemian Rhapsody”, film in uscita il prossimo 2 novembre, con interprete Rami Malek.