In uno dei contenuti speciali presenti nell’home video di Bohemian Rhapsody, il biopic campione d’incass su Freddie Mercury e i Queen, c’è una lunga intervista a Rami Malek, fresco vincitore del premio Oscar come miglior attore, in cui racconta come è diventato Freddie Mercury e come lo ha raccontato nel film. 




Questa è una piccola clip:

Una sfida ardua e rischiosa per un attore quella di confrontarsi con una star così iconica, “una specie di dio della musica” lo definisce Malek, che per cercare di rendergli giustizia si è lasciato travolgere da Mercury:





«Anche se il film non aveva ancora i finanziamenti ho tirato fuori i soldi di tasca mia e per un anno e mezzo ho preso lezioni di canto e pianoforte, inoltre avevo un coach per le coreografie, un altro che mi insegnava come dovevo muovermi e chi invece si occupava del mio modo di parlare e poi ho dovuto anche imparare a parlare con il suo accento. Sono stato completamente assorbito da lui».

Il momento più difficile in cui interpretare Freddie è stato durante l’esibizione del Live Aid, afferma Rami:

«L’abbiamo ripetuta mille volte, inquadratura dopo inquadratura, non ho voluto smettere fin quando non era perfetta». La scarica di energia però è arrivata dai fan dei Queen che facevano da comparse: «abbiamo cominciato a cantare tutte le canzoni in sequenza come nella realtà e ci siamo resi conto della carica che ti dà quel tipo di esperienza. Alla fine finisci quasi per sentirti sovrumano, poi vai nel backstage alla fine e svieni»