A distanza di quattro anni dall’ultima stagione di Downton Abbey, tornano le vicende della Famiglia Crawley nella fittizia tenuta nella campagna dello Yorkshire, questa volta con il grande passo di traslare dal piccolo al grande schermo. Atteso da tantissimi fan, il film è stato presentato in anteprima italiana alla Festa del Cinema di Roma.

Prima di analizzare la pellicola, occorre delineare il background di questo progetto. Downton Abbey nasce come serie televisiva britannica, andata in onda dal 2010 al 2015 per sei stagioni. La serie è stata accolta fin da subito molto positivamente sia dal pubblico sia dalla critica, facendo incetta di premi prestigiosi tra cui Emmy e Golden Globes. Diventata una delle serie britanniche in costume di maggior successo, Downton Abbey è riuscita a creare un vero e proprio fenomeno anche oltreoceano, spopolando negli Stati Uniti. 

Ecco dunque l’esigenza di consolidare ancor di più il nome del franchise, realizzando un lungometraggio con il ritorno dei protagonisti della serie, da Hugh Bonneville, Elizabeth McGovern, Michelle Dockery, Laura Carmichae, Maggie Smith e Jim Carter più nuove entrate, tra cui Imelda Staunton. Un film sequel realizzato principalmente per i fan, a completamento di una saga di per sé perfetta che chiudeva già bene il quadro. Si tratta di un’azione che poteva andare incontro a qualche scivolone, ma che invece Julian Fellowes, lo sceneggiatore originale della serie, ha allestito nel migliore dei modi, mettendo in scena un dolce e gradito ritorno

Il Re e la Regina ospiti a Downton Abbey

Ora la domanda sorge spontanea. “Non ho visto nessuna stagione di Downton Abbey, capirò qualcosa del film?” Ecco, in questo caso, seguire il filo soprattutto all’inizio crea senza dubbio qualche difficoltà. L’alto numero di personaggi, i dialoghi fitti e veloci e la mancata conoscenza della caratterizzazione dei protagonisti spiazza non poco. Tuttavia, passata una prima mezz’ora di spaesamento, la storia entra nel vivo e ti fa immergere appieno nelle dinamiche, creando un senso di empatia molto soddisfacente. In fondo la trama è di base poco complessa: siamo nel 1927 e la Famiglia Crawley insieme alla loro numerosa servitù si prepara ad accogliere il Re e la Regina nella loro dimora.

Fin da subito si percepisce che il perno del racconto non sono i fatti o l’evento in sé, ma piuttosto le relazioni e i dialoghi che intercorrono tra i personaggi (che ribadiamo sono tantissimi). Gli attori fanno un ottimo lavoro, e qui non possiamo non citare Maggie Smith, la quale alla veneranda età di 84 anni risulta ancora una volta pazzesca, capace, con il cinismo del suo personaggio, di farci ridere sonoramente ma anche di farci emozionare (una scena in particolare risulta estremamente commovente, quasi come un suo personale testamento). Altra menzione speciale per la musica (chi non conosceva la sigla se ne innamorerà in un attimo), le ambientazioni e i costumi, perfettamente dettagliati.

In conclusione, il film è molto bello, elegante ed estremamente arguto, in pieno stile british. Un gran regalo per i fan che aspettavano questo ritorno con trepidazione, ma anche per un pubblico che ammira i film storici in costume. In ogni caso, non si rimane delusi.