Domani, 24 febbraio 2023, sarà il ventennale della morte del grande Alberto Sordi. Per l’occasione Carlo Verdone ha rilasciato un’intervista al Messaggero ricordando l’attore con il quale ha condiviso il set in due occasioni: Troppo Forte e In Viaggio con Papà.
Come vi eravate conosciuti?
«Sergio Leone, produttore di Bianco Rosso e Verdone, era convinto che il mio Furio, il marito insopportabile, sarebbe stato odiato dal pubblico. Così alla fine delle riprese organizzò una proiezione-test per i suoi amici. C’erano Sordi, Monica Vitti, il calciatore Falcao. Alla fine, Alberto e Monica si dichiararono entusiasti proprio di quel personaggio. E Leone lo lasciò nel film. Ma il primo vero incontro tra me e Sordi avvenne in casa di mia sorella Silvia e suo marito Christian De Sica».
Come andò?
«Organizzarono una cena sapendo che morivo dalla voglia di conoscere il grande attore. Io mi presentai armato di una foto di Alberto e un pennarello per chiedergli l’autografo. Lui mi disse “siamo colleghi” e scrisse sull’immagine: “Giudizio, Carlo, con tutto il mio paterno affetto”. Poi venne a cena con i miei genitori nella nostra casa di Lungotevere dei Vallati. Di lì a poco capii il significato dell’aggettivo “paterno”: nel film In viaggio con papà mi avrebbe affidato il ruolo di suo figlio».
Cosa ha imparato da lui?
«Il rigore estremo, la disciplina nel lavoro. Pur essendo due artisti molto diversi, abbiamo condiviso la stessa dedizione assoluta al lavoro. Quando si gira un film, la vita sociale s’interrompe: valeva per lui, vale oggi per me. Anch’io, come Alberto, ho sempre dato tutto al pubblico, togliendo tempo ed energia ai veri amici».
FONTE IL MESSAGGERO
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