Sono passati 18 anni dalla morte di Alberto Sordi. Il 24 febbraio del 2003 moriva a Roma all’età di 83 anni uno dei più grandi attori italiani. Per giorni, centinaia di migliaia di persone hanno reso omaggio all’Albertone. Tra i più importanti esponenti della storia del cinema italiano con circa 200 film alle spalle, con Ugo Tognazzi, Vittorio Gassmane Nino Manfredi fu uno dei “mostri” della commedia all’italiana (secondo la celebre definizione del critico Gian Piero Brunetta, un quartetto al quale, dagli anni sessanta, è generalmente accostato anche Marcello Mastroianni). Inoltre, insieme ad Aldo Fabrizi e Anna Magnani, fu tra i massimi esponenti della romanità cinematografica.

 

Fu un vero shock per tutta la città. Parlando della mia esperienza personale, mi ricordo che tutta Roma si mosse per andare a omaggiare il suo eroe. Noi eravamo un gruppo di ragazzi che faceva il quinto liceo e spinti dall’eccezionalità della giornata abbiamo marinato la scuola e siamo andati alla chiesa dove si svolsero i funerali. C’era molta fila, ma spinti dalla voglia di entrare per forza, riuscimmo a superare il cordone di sicurezza ed addirittura ad entrare nella parte riservata ai Vip nel retro della chiesa. I personaggi che vedemmo furono molti, c’era ORNELLA MUTI, MAURIZIO MATTIOLI, IL PRESIDENTE SCALFARO e tanti altri attori che come noi avevano deciso che salutare il grande attore era la cosa più giusta. 

 

Dopo la solenne cerimonia uscimmo tutti dalla chiesa e una cosa che mi rimarrà sempre impressa sarà il saluto che i tassisti romani all’uscita del feretro diedero ad Alberto Sordi, tutti in fila a suonare i clacson, per salutare quello che è stato uno dei personaggi più influenti di tutto il panorama. Nessuno sarà mai equiparabile a lui ma Alberto quel giorno conquistò la città come un imperatore, eravamo tutti per lui… ci manchi Alberto!