Oggi vogliamo parlarvi di un attore noto al grande pubblico per aver interpretato Fredo Corleone nella saga de “Il Padrino”. Parliamo ovviamente del grande John Cazale, un attore che vanta di uno splendido quanto triste record: John ha recitato solamente in pellicole di successo candidate all’Oscar come miglior film. Triste perchè parliamo solo di cinque film prima della prematura scomparsa.


John nasce il 12 agosto 1935 a Revere, Massachusetts, da una famiglia italo-americana. Secondo di tre fratelli, Cazale studia teatro a Boston e poi si trasferisce a New York per diventare un attore professionista, mantenendosi facendo i più disparati lavori, dal tassista al corriere ed è proprio da impiegato in una ditta di consegne che conosce il collega Alfredo James Pacino. Chiacchierando su un libro di Čechov che John ha portato al lavoro scoprono di essere entrambi aspiranti attori, per caso si ritroveranno qualche anno dopo, nel 1968, nel cast dello spettacolo di Broadway The Indian Wants the Bronx scritto dal drammaturgo Israel Horovitz. L’amicizia durerà fino alla fine.

Cazale fece il suo esordio al cinema e conquistò pubblico e critica nella parte appunto di Fredo Corleone nei primi due “Il Padrino” diretto da Francis Ford Coppola, che lo volle anche in La conversazione, insieme a Gene Hackman. Nel 1975 recitò per la prima volta in un film non diretto da Coppola: Sidney Lumet, sotto imposizione di Al Pacino, lo inserì nel cast di Quel pomeriggio di un giorno da cani. L’interpretazione gli consentì di ricevere la sua prima nomination ad un premio cinematografico: fu tra i papabili vincitori del Golden Globe 1976 per il miglior attore non protagonista.

Al Pacino lo considerava come un fratello maggiore e quasi un maestro di recitazione. «Ho imparato tutto da John», rivela Pacino ricordando il grande senso della realtà di Cazale, che riusciva a immedesimarsi nel personaggio da interpretare diventando davvero quella persona.

John negli anni ’70 conquistò, anche lei giovane, Meryl Streep che si innamorò subito di lui, fu quasi un colpo di fulmine. Tutto ciò alle riprese per la rassegna di Shakespeare in the Park (prima delle riprese de ‘Il Padrino)In un attimo divennero una delle coppie più in vista e invidiate della scena teatrale newyorkese. Entrambi erano giovani artisti talentuosi, desiderosi di successo.

Poco dopo Cazale venne a sapere del suo cancro ai polmoni: continuò a lavorare per poter terminare il suo ultimo film, Il cacciatore, a fianco della sua compagna Meryl Streep che accettò la parte solo per stare vicino a lui. La produzione non voleva ingaggiarlo per paura della sua eventuale morte prematura che sarebbe costata troppo ma la stessa Streep, Robert De Niro ed il regista Michael Cimino riuscirono a convincere i piani alti. L’attore fu in grado di terminare tutte le sue scene, ma non vide mai il film finito, poiché morì prima che le riprese avessero termine il 12 marzo 1978. Pare che le sue ultime parole furono: «È tutto a posto, Meryl, va tutto bene…»

Il 1978 fu per la Streep un anno colmo di successi ma la morte dell’amato l’aveva cambiata nel profondo. L’anno seguente l’attrice riuscì a parlarne pubblicamente: «La morte è ancora con me. Mi ha costretto a fare i conti con la nostra fragilità, e una volta fatto questo, tutte le cose appaiono in modo diverso».

Disse di lui sempre Al Pacino: “vederlo al lavoro era una lezione. Credo che in questo mestiere mi abbia insegnato più di chiunque altro”. Non iniziava mai una scena seguendo il copione. “Stava zitto finché non lo stimolavi, poi ti trascinava nell’improvvisazione dettando il ritmo. Solo quando si creava la giusta connessione si tornava sul copione”. Per lo storico del cinema Mark Harris la sua presenza ha spinto gli attori verso grandi recitazioni.