In autunno Anna Mazzamauro porterà lo spettacolo Come è ancora umano lei caro Fantozzi in giro per l’Italia e per l’occasione è stata intervistata Repubblica. La ex signorina Silvani si è raccontata in modo autoironico e travolgente, parlando di Fantozzi «l’unico uomo che mi abbia veramente amato» e dell’origine del personaggio:

«È stata inventata da Villaggio in scrittura, con il “rosso-sesso” dei suoi vestiti. Ho sviluppato il personaggio pensando a come era vestita mia madre, una donna molto intelligente. La vedevo vestita in maniera strana — gonna, camicetta di seta e maglione sportivo. Portava le scarpe basse, nella borsa teneva quelle col tacco».

Un rapporto di odio e amore per lei, racconta la Mazzamauro: «Ha segnato tutta la mia carriera. La odio e la amo…La possibilità di considerare le donne stro**e esiste, ce ne sono, specie nel nostro ambiente. La Silvani per me è una sorta di sorella brutta, o la bella di cui io sono la sorella brutta. C’è una confusione di stati d’animo».

L’attrice ha poi ricordato Villaggio: «Era ironico, uno splendido compagno di viaggio. Si preoccupava quando Salce girava le nostre scene: “Luciano, hai ripreso bene Anna?”. Ma in tanti anni non siamo mai diventati amici. Mi spiegò: “Frequento solo attori ricchi e famosi”. Oggi gli avrei detto: “Ma vaff…”, allora, rispettosa, ho taciuto».

Le dispiaceva?

«Sì, soffrivo di questa mancanza di amicizia. Sembravamo due attori della commedia dell’arte, inventavamo… Era bello. Che poi alla fine sbagliavo perché passare le giornate insieme è amicizia. Ma io la intendevo in altro modo. Lo vedevo frequentare Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, forse soffrivo un po’ di invidia: perché loro sì e io no?».