Dopo più di 13 anni Britney Spears è tornata libera: il tribunale di Los Angeles ha revocato la custodia legale che assoggettava a un tutore ogni azione e spesa della pop star. La decisione della giudice Brenda Penny ha chiuso una battaglia legale che aveva opposto Britney al padre Jamie. Tutti i tutori che dal 2008 hanno fatto il bello e il cattivo tempo nella vita della pop star «non servono più», per la gioia dei tanti fan radunati sotto la sede del tribunale all’insegna dello slogan #FreeBritney.

«La ‘conservatorship’ sulla persona e i beni di Britney Jean Spears non è più richiesta e d’ora in poi è terminata», ha detto la Penny riferendosi all’istituto legale usato di solito per persone molto anziane o non più in possesso delle proprie facoltà mentali. Era stato Jamie Spears, il padre della cantante, che nel 2008 aveva chiesto di assoggettare al suo nulla osta ogni decisione di Britney citando pubblici crolli mentali e il sospetto uso di droghe nel mezzo della battaglia con l’ex marito Kevin Federline per la custodia dei figli. Da temporanea, la custodia era diventata permanente alla fine di quell’anno. 
Col tempo però le circostanze erano cambiate, la pop star aveva continuato a lavorare, sia in tournèe che a Las Vegas, guadagnando centinaia di milioni di dollari, sempre restando sotto il giogo del padre e degli altri tutori. 

Ora la popstar, che compirà 40 anni il 2 dicembre, potrà tornare a disporre liberamente della propria vita e del proprio patrimonio, stimato in 60 milioni di dollari. A settembre, dopo le ripetute accuse della figlia, il giudice Brenda Penny aveva già sospeso il padre della cantante, Jamie Spears, come custode del suo patrimonio (citando l'”ambiente tossico” che la sua presenza creava) e designato un sostituto temporaneo.