Parlando con Stephen Colbert al The Late Show, Quentin Tarantino ha spiegato perché La cosa di John Carpenter è uno dei pochi film che siano mai stati in grado di spaventarlo e come questa pellicola lo abbia aiutato a trovare il tono giusto per Le iene

Tarantino non ha mai nascosto il suo amore per il film di Carpenter, tanto che quando fece The Hateful Eight collaborò con Ennio Morricone (che aveva firmato la colonna sonora di La cosa) arrivando a riutilizzare alcuni spunti del classico horror nel suo western. Oltre a ciò, sembra che La Cosa abbia anche aiutato a definire uno dei primi lavori di Tarantino, Le iene (Reservoir Dogs). E tutto questo perché il capolavoro di Carpenter è uno dei pochi film ad aver provocato una reazione di paranoia e paura in Tarantino.

“Credo che La cosa sia uno degli horror più belli di sempre, se non uno dei migliori film di sempre! Una delle ragioni per cui amo questo titolo è perché gli horror hanno un posto speciale nel mio cuore”.

Quentin Tarantino ha proseguito: “Gli horror non mi spaventano ma La cosa mi ha terrorizzato! Ho deciso, quindi, di analizzare le ragioni per cui questo film mi ha spaventato”.

“Penso che la ragione [per cui fa paura] sia la seguente. Quegli uomini sono intrappolati in quella situazione nel centro di ricerca artico, e uno o più di loro sono probabilmente questa la Cosa che sta per divorarli tutti. E nessuno sa se sei la persona che conosco da sempre o sei l’alieno. Il film rende la paranoia così palpabile, così reale, è quasi come un altro personaggio del film. È pura paranoia. Sono intrappolati nell’Antartico, nel rifugio, e la paranoia rimbalza sulle quattro pareti… finché non ha nessun posto dove andare se non attraverso la quarta parete, nel pubblico. Ho iniziato a sentirmi esattamente come loro”.

La sensazione di paranoia è esattamente ciò che alimenta Le Iene, quindi La Cosa è stata un’enorme fonte di ispirazione per Tarantino. Come dice il regista:

“Quando ho iniziato a scrivere Reservoir Dogs, mi sono detto: ho bisogno di avere quell’aspetto che c’è ne La cosa. Ho bisogno di intrappolare questi bastardi in quel magazzino, dove nessuno può fidarsi di nessun altro… e voglio che la paranoia di quello che succede in quel magazzino rimbalzi attraverso le pareti e si spera che, come ne La cosa, arrivi al pubblico”.