C’era anche Carlo Verdone oggi al teatro Augusteo di Napoli per il Giuramento di Ippocrate di 800 nuovi medici. L’attore e regista romano, con la sua consueta simpatia ha conquistato la platea, ricevendo anche una pergamena da medico “honoris causa”.

“Voi curate i corpi, qualche volta la psiche. Io curo l’umore delle persone. Mi sento un antidepressivo naturale, però vi chiedo una cosa. Da paziente. Dietro il camice bianco ci deve essere un uomo, l’umanità” – ha detto Verdone, aggiungendo scherzoso: “Non fate come il professor Raniero Cotti Borroni“, in riferimento al suo iconico personaggio di ‘Viaggi di Nozze.

“Casa mia, negli anni ’60, era frequentata da alcuni nomi da novanta della medicina dell’epoca come Valdoni, Stefanini, Borromeo”. Mi appassionai e cominciai a collezionare l’enciclopedia medica, ma capii che non potevo fare il medico perché ero molto emotivo e alla vista del sangue avrei ceduto. Quello che mi sento di dirvi, da paziente, è che dietro un medico ci deve essere l’uomo e soprattutto una grande capacità d’ascolto”.

Alla fine della cerimonia, a Verdone è stata consegnato anche un pastore della bottega di Ferrigno, con le sue sembianze, un po’ stempiato come lui e un camice bianco.