In un’intervista rilasciata a “Tv Blog”, Teo Mammuccari torna a parlare di “Libero”, il programma che nel 2000 sdoganò gli scherzi telefonici in tv e che lo rese celebre. Il conduttore, però, si toglie qualche sassolino dalle scarpe raccontando di come gli venne tolto:

“Il mio Libero faceva il 30% di share. Mi venne tolto, lo fecero altri, ma è una trasmissione che appartiene a me. Oggi vorrei fare un programma pieno di tante cose mie, lo chiedo sempre. Era un programma adatto a quelli con le mie stesse caratteristiche. Non puoi prendere uno diverso da me. Si pensa che un prodotto abbia successo con chiunque, non è così.”

Dopo il botto della prima edizione, Libero fu affidato a Paola Cortellesi:

“Mollai perché la bomba era esplosa, il successo era stato clamoroso. Chiesi un anno di pausa: ‘prepariamoci con cose nuove e rispuntiamo fuori quando siamo pronti’. L’arte non si costruisce a tavolino, se la stressi smette di essere tale. Accadde quello che spesso succede ai cantanti: i produttori esigono un disco entro un preciso mese, ma un cantante è un artista che può sfornarti tre brani subito e non scrivere nulla per un anno intero. Ti firmo un contratto di dieci puntate, le faccio, ma una volta che le ho realizzate sono libero di fermarmi.”

Il conduttore che, quest’anno, alle “Iene”, è tornato a fare scherzi telefonici, ammette che non non rifarebbe un programma come Libero:

“Sono sempre a favore del rinnovamento, ma tante persone chiedevano che tornassi a fare gli scherzi. Ho pensato che una finestra si potesse aprire. Se ti regalo dieci minuti di quella roba lì, secondo me può avere senso. La gente è contenta, è un segmento carino che alleggerisce il clima tra un servizio e l’altro. Ma mai rifarei un programma sugli scherzi telefonici come Libero”.