Carol Alt si è raccontata al Corriere Della Sera in una lunga intervista: ecco un estratto. 

L’incontro con Ayrton Senna.

«Ma è stato un caso: c’era mio marito a Milano (il giocatore di hockey su ghiaccio dei New York Rangers Ron Greschner), ma dopo una lite furiosa fece la valigia e ripartì. Il mio assistente per tirarmi su mi disse: “preparati che andiamo a una sfilata”. Lì i fotografi continuavano a urlare: “Carol fai una foto con blablabla …”, un nome sconosciuto, credevo fosse un attore, e anche dopo la foto insieme continuavo a ignorare chi fosse Ayrton Senna».

Cosa aveva di speciale?

«Era semplice, come nessun altro avessi conosciuto prima di allora. Quella sera siamo andati al ristorante e ho toccato le stelle. Non avevo idea di chi fosse, ma la chimica era fuori dal comune».

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Un ricordo insieme?

«Lui guidava la sua Ferrari in campagna, io accanto ridevo felice. Dopo quella corsa folle ci fermammo per fare benzina a Novara, ma Ayrton non sapeva come fare. Così bussò al finestrino del signore in fila dietro di noi, per farsi aiutare. Quel tipo cominciò a gridare: “Oddio ma tu sei Ayrton Senna!”. E la moglie accanto, gridando più forte: “E lei è Carol Alt!”: fu comico».

Vi sareste sposati prima o poi?

«Chi può dirlo, non ne parlavamo, ma era un tipo che faceva sul serio. Una volta mi disse: “Carol dobbiamo sbrigarci perché non abbiamo molto tempo”».

Cosa intendeva?

«Credo che fosse un presentimento, sapeva di fare un mestiere pericoloso. Era un modo per dirmi di stringere i tempi».

FONTE CORRIERE