Creed, il seguito spin-off del 2015 della famosa saga di Rocky creata da Sylvester Stallone, alla fine dopo dei dubbi iniziali ha conquistato pubblico e critica. 

Ma in un primo momento lo stesso Stallone non era convinto dell’operazione. Inizialmente era dubbioso riguardo al ritorno di Rocky: “Ho detto no, no, no. È stata una lotta ottenere l’ultimo capitolo ed io ero così felice per la conclusione della storia che ho pensato di non aver bisogno di andare avanti con lui. Ho respinto la sua idea”.

Ma fu l’insistenza del regista a portarlo a riconsiderare il progetto.

C’è da dire anche che ritrarre il deterioramento fisico di Rocky fu un’esperienza umiliante per Stallone: “Quando ci si siede sulla sedia e poi apri gli occhi dopo più di un’ora e sei stato trasformato in una persona non sana… è molto difficile. Non ti riconosci. Questo è ciò che la gente vive ogni giorno e mi ha fatto sicuramente capire che il tempo fugge.”

Raccontava sempre così il famoso attore (Fonte – Movieplayer.it):

“Quando arrivi sul set e ti siedi, sei ancora te stesso. Un’ora e mezza dopo ti trasformi in una persona malata. Sì certo, avevo il trucco, ma mi chiedevo: “è davvero quello che tante persone vivono ogni giorno? Questo è il loro destino…”. Mi sono detto che avevo una responsabilità enorme e che dovevo prenderla molto sul serio. Ed è quello che ho fatto. L’orologio segna il tempo. È cosi per tutti noi. Ogni giorno hai le stesse possibilità e può capitare di ammalarsi. Questo mi ha aperto gli occhi, ho davvero pensato alla mia mortalità.”