Daniele Bossari è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato i suoi esordi nel mondo della musica e nello spettacolo. Ecco un estratto:

Ha iniziato la sua carriera come dj.

«Era eccitante, bellissimo. E, inconsapevolmente, avevo già messo in pratica una serie di tecniche, come il visualizzarsi. Nel mio lavoro, insomma, sono partito dall’immaginazione: avevo un sogno ben chiaro, cioè lavorare in radio e in tv. Ascoltavo Jovanotti su radio Deejay e sentivo che volevo appartenere a quel gruppo, fare quello stesso mestiere. Prima te lo immagini e poi cerchi di realizzarlo».

E lei come ci è riuscito?

«Un passaggio chiave è avvenuto una sera, in un locale a Milano, il Propaganda. C’era una serata revival, organizzata da Cecchetto: era l’occasione della mia vita. Sgattaiolando, mi sono infilato nel privé, mi sono fatto coraggio e sono andato da Claudio dicendogli: “Sono Daniele, vorrei lavorare in radio”. Mi rispose: “Ok, chiamami domani”. Io me ne sono andato felicissimo, realizzando solo dopo che non sapevo dove chiamarlo. Per un paio di settimane telefonavo tutti i giorni in radio ma non me lo passavano mai. Una sera però, tornando a casa, ho trovato un biglietto dei miei genitori: “Ti ha chiamato Pierpaolo Peroni (allora braccio destro di Cecchetto, ndr.), dice di richiamarlo”. Il giorno dopo alle 7.30 l’ho fatto e mi ha dato un appuntamento il lunedì per un provino. Jovanotti lo sentì e disse: “Bravo questo ragazzo” e quindi andai in onda. Io volavo: avevo 21 anni e mi fa ridere pensare che ho iniziato con un programma in cui parlavo di viaggi mentali».

Daniele Bossari: “Youtube ha distrutto il Festivalbar, ma se Salvetti mi chiamasse domani, lo rifarei”

Poi arrivò anche la tv.

«Un altro mio sogno. Avevo visto su Mtv un promo che diceva: se già sei un dj, trasformati in vj. Così presi una telecamerina super 8, feci una cassettina in cui mi presentavo e la consegnai a mano nella sede di Milano di Mtv. Dopo qualche giorno arrivò la chiamata: preso, vai a Londra».

FONTE CORRIERE