In una nuova intervista a il Quotidiano del Sud Jerry Calà ha ricordato il suo primo e unico ruolo drammatico nel film del 1993 “Diario di un vizio” , diretto da Marco Ferreri. Il film venne presentata alla 43ª edizione del Festival internazionale del cinema di Berlino e valse a Jerry Calà il Premio del gotha della critica italiana come migliore attore grazie a un ruolo drammatico al di fuori delle sue consuetudinarie interpretazioni. Nel film è presente anche Sabrina Ferilli, la cui interpretazione venne altresì apprezzata dalla critica. 

Trama

Benito, un erotomane venditore di scadenti detersivi, che sognava di diventare professore di filosofia, conduce in solitudine e senza sicurezze una vita da nomade tra squallide pensioni e avventure di poco conto. La sua occupazione principale è quella d’annotare minuziosamente su un diario pieno di ritagli e foto il trascorrere della sua banale esistenza. Vi annota particolari d’ogni genere: pensieri, sogni, le quantità di sigarette fumate, i piccoli problemi di salute, i pasti consumati in solitudine e le osservazioni di carattere sessuale verso le molte sconosciute dalle quali si sente attratto. L’unica nota di colore nella sua vita è il burrascoso rapporto con l’attraente fidanzata Luigia, che un momento prima dice d’amarlo e un momento dopo lo tradisce con uno dei suoi svariati spasimanti. Un giorno Benito scompare nel nulla, lasciando dietro di sé come prova della sua esistenza un’unica traccia: il suo diario personale.

Diario di un vizio, la rivincita di Jerry Calà

Fu una rivincita nei confronti della critica. Fino a quel momento avevo ricevuto pessime recensione per le mie interpretazioni in film comici”, ha raccontato Jerry Calà, aggiungendo: “Dopo il Festival del Cinema di Berlino, mi invitarono a sorpresa al ristorante, entrai in una sala e trovai il gotha della critica italiana. Lietta Tornabuoni e Aldo Grasso mi dissero ‘Ci scusiamo per come ti abbiamo trattato’ e per me fu una grande soddisfazione“.

Calà ha raccontato anche di aver ricevuto i complenti dal regista tedesco Werner Herzog per la sua interpretazione. L’interprete di Sapore di mare si ritrovò seduto in sala accanto al grande regista durante la visione al Festival di Berlino:

Non lo avevo riconosciuto. Mi chiese se avessi dei figli, risposi di no. Allora mi disse ‘Quando ne avrai uno, fagli vedere il capolavoro in cui hai recitato’“.

Nonostante le ottime recensioni, tuttavia, da allora Calà non ha più ricevuto alcuna occasione di rivestire ruoli drammatici, come racconta con amarezza:

Io sono pronto per un ruolo di questo genere, dopo il film di Ferreri non mi arrivò nessuna chiamata da alcun produttore e regista, forse perché alcuni sono miopi e mi vedevano troppo legato alla commedia, volevano andare sul sicuro. Appena mi offrirono ‘Abbronzatissimi 2 – Un anno dopo’ chiesi un parere a Ferreri. Mi disse perentorio che l’attore doveva fare il suo lavoro. Accettai. Forse, prossimamente, mi riavvicinerò a quel ruolo, non posso dire altro“.