Il 6 dicembre 1990 faceva il suo esordio su alcuni schermi americani (il 14 in quelli italiani) Edward mani di forbice. Sono passati trent’anni, ma la fiaba messa in scena di Tim Burton rimane ancora oggi uno dei suoi film più ricordati e amati, e noi non potevamo non parlarvene.

La genesi di Edward mani di forbice

All’epoca il regista californiano aveva messo a segno due grandi successi con la Warner Bros, dapprima con Beetlejuice (1988) e poi con Batman (1989). Stanco dei continui compromessi con le major cinematografiche, Burton decide di fondare una propria casa di produzione, la Tim Burton Productions, con la quale, grazie al sostegno economico della Fox, nel 1990 produce il suo primo lungometraggio di cui è lui stesso soggettista, Edward Mani di Forbice.

Durante la pre-produzione di Beetlejuice, Burton partorì l’idea di fare un film su Edward, la cui storia è ispirata ad alcuni vecchi bozzetti che aveva fatto sin dal liceo. Commissionò Caroline Thompson per scriverne la sceneggiatura, in quanto vedeva in lei uno spirito affine (di fatti la stessa avrebbe poi scritto la sceneggiatura per altri progetti lungometraggi di Burton, come Nightmare Before Christmas). La Thompson affermò che scrisse la sceneggiatura come fosse per una “poesia d’amore” rivolta a Burton, chiamandolo «la persona più articolata che conoscesse, ma che non riuscirebbe a mettere insieme una sola frase». Inizialmente Burton aveva avuto addirittura il piano di realizzare il film come un musical, ma poi abbandonò l’idea.

Una conferma e una promessa: Winona e Johnny

Per il ruolo di Edward, la creatura gentile con delle forbici al posto delle mani creata in maniera incompleta da uno scienziato, Burton scelse un allora esordiente e inquieto giovane attore, che all’epoca era solo un idolo per le teenager grazie al ruolo nella serie TV 21 Jump Street: Johnny Depp. Colpito dalla sua espressività, Burton lo antepone a ben più noti attori quali Tom Cruise: la collaborazione tra i due, considerati l’uno l’alter ego dell’altro, dà vita a un forte sodalizio. Accanto a Depp, Burton sceglie di mettere Winona Ryder, con la quale aveva già lavorato positivamente in Beetlejuice e le affida il ruolo di Kim Boggs, la ragazza che finirà per innamorarsi di Edward. Tale ruolo non fu affatto semplice per Winona Ryder, che caratterialmente era l’esatto opposto della ragazza bionda, cheerleader vestita con abiti perfettini. Insomma, niente a che vedere con l’asociale e ‘gotica’ Lydia interpretata nel precedente Beetlejuice. Proprio per questo motivo, la Ryder andò incontro ad una personale crisi di identità

I problemi di Winona Ryder con la parte

Come raccontato in diverse interviste, indossare quella lunga parrucca bionda era una vera e propria sfida per Winona Ryder, che all’epoca si trovava più a suo agio indossando abiti grunge. Ma la “crisi d’identità” arrivò non tanto per il look, ma per il tipo di personaggio da interpretare: Kim era esattamente il tipo di ragazza (per quanto riguarda l’aspetto) che era solita bulleggiare la Ryder ai tempi della scuola. “Kim era come le ragazze della terza media che mi chiamavano stramba e mi lanciavano le cose addosso perché portavo i capelli corti e ascoltavo i Sex Pistols” – ha raccontato la Ryder.
Anche Tim Burton era consapevole dello ‘straniamento’ della giovane attrice sul set: “Era divertente, mi faceva troppo ridere vederla ogni giorno con quei vestiti e la parrucca bionda. Sembrava un piccolo Bambi smarrito.”

La storia d’amore e il tatuaggio Winona Forever

Con le sue mani da burattinaio, Burton crea involontariamente una storia d’amore nella storia d’amore: tra  Johnny Depp e Winona Ryder ci fu infatti un vero e proprio colpo di fulmine e i due attori cominciarono a frequentarsi e intraprendere una relazione amorosa.

In realtà i due attori si erano incontrati anche prima di cominciare a lavorare insieme: precisamente nel 1989 alla première di Great Balls of Fire! – Vampate di fuoco, film nel quale recitava Winona. Come hanno descritto loro stessi, quella serata si guardarono e fu amore a prima vista. “Stavo bevendo una Coca Cola” ricorda la Ryder, “I nostri sguardi si incrociarono e fu come una di quelle scene al rallentatore, quando tutto il resto diventa sfocato” aveva aggiunto Depp.

In un’intervista con People, Johnny Depp aveva dichiarato i suoi sentimenti per la collega: “Non c’è stato niente nei miei 27 anni di vita che sia paragonabile al sentimento che provo per Winona”. La conferma del suo amore è arrivata con il celebre tatuaggio che si fece sul bicipite destro, con le parole “Winona Forever”. In un’intervista del 1991 con Rolling Stone la Ryder aveva commentato così il gesto del suo fidanzato “Ero un po’ sotto shock, continuavo a pensare che si sarebbe lavato via o qualcosa del genere. Non riuscivo a credere che fosse reale!” Il tatuaggio alla fine non si lavò via, ma venne purtroppo modificato da Johnny Depp dopo la loro separazione. Invece di “Winona Forever”, venne notoriamente cambiato con “Wino Forever”.