Intervistato dal “Corriere”, Emanuele Filiberto racconta il dolore provato per la scomparsa del padre Vittorio Emanuele di Savoia, analizzando la ultime ore di vita del padre:

“Gli antibiotici hanno avuto effetto sull’infezione ma hanno indebolito il suo fisico, il suo cuore e gli organi vitali di un uomo di 87 anni. Giovedì sembrava già arrivata la fine, poi un’inattesa ripresa. Abbiamo avuto la benedizione di due giorni ancora con lui che anzi in quei giorni regalati dal cielo sembrava essersi ripreso”

Per tre settimane al capezzale del sovrano presso l’Hopital Cantonal di Ginevra sono rimasti tutti i famigliari, gli amici, e naturalmente la moglie Marina Doria, che appare in queste ore inconsolabile. I due si erano conosciuti fin da quando erano bambini a 12 anni poi si erano innamorati da ragazzi a Ginevra, infine una volta sposati nel 1970 sono rimasti sempre insieme per 54 anni:

“Mia madre è inconsolabile: ha perso l’amore e l’uomo della vita. Hanno vissuto l’uno per l’altro, un’intera vita: mamma tra pochi giorni spegne 89 candeline ed è distrutta, adesso dovrò pensare a lei prima di tutto”