Fabio Testi è stato intervistato dal Corriere dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera e i suoi progetti futuri. Ecco un estratto:

Perché le «ospitate» servono?

«Be’, io vivo della mia pensione: 1.100 euro al mese».

È per questo che ha accettato di partecipare al «Grande Fratello Vip»?

«Ma certo, per soldi. Io sono un tipo franco e diretto: ci ho messo mezzo secolo a farmi un nome e oggi questo nome si paga. La produzione del Grande Fratello mi ha pagato bene e l’ho fatto. Oggi solo un bel film lo farei gratis».

Lei ha tre figli. Che padre è?

«Fabio, Thomas e Trini. Vivono lontani, ma ci sentiamo spesso e appena possibile ci vediamo. Mi hanno attribuito anche altri figli, ma sono balle. Mi ferì molto quando associarono a me una maternità di Edwige Fenech, sia perché lei mi era molto cara e io le ero stato vicino in un momento difficile, sia perché mi vedono sempre come un uomo bello che pensa solo a fare l’amore. Io parlo e recito in inglese, francese e spagnolo, ho lavorato con alcuni dei più grandi registi, so guidare un aereo e amo la poesia. Qualche volta anche noi uomini siamo bersaglio di sessismi, ma nessuno lo dice mai».

E negli ultimi anni ha sistemato anche questa proprietà di famiglia nella campagna veneta: una tenuta di 35 ettari, una dimora di 200 metri quadrati con palestra e tutto. Ma soprattutto un’azienda agricola. Come mai?

«Fu Jean Gabin a suggerirmi questo finale di carriera. Non tutti lo sanno, ma lui, in Bretagna, aveva una tenuta con tanti animali, tra cui le mucche, che monitorava quotidianamente e che curava personalmente. Mi disse: “La terra non ti tradisce mai” e aveva ragione»